Lavis attonita: muore a 40 anni Michele Brugnara
Lavis. Se ne è andato all’improvviso, mercoledì, lasciando un velo di tristezza in tutto il paese. Michele Brugnara aveva solo quarant’anni ed era conosciutissimo a Lavis, dove viveva sulla strada...
Lavis. Se ne è andato all’improvviso, mercoledì, lasciando un velo di tristezza in tutto il paese. Michele Brugnara aveva solo quarant’anni ed era conosciutissimo a Lavis, dove viveva sulla strada che porta a Pressano.
Diplomato al liceo scientifico, dal 2011 era titolare di una ditta di costruzioni in legno con la sede in area Felti: si era messo in proprio dopo una lunga esperienza in altre aziende del circondario. Il lavoro andava bene. Proprio a Lavis aveva contribuito alla costruzione della nuova area sosta in zona industriale, finita da pochi mesi, e stava lavorando alle nuove case di via dei Colli. Ma sono solo alcuni esempi, fra i tanti lavori realizzati in tutta la regione per strutture pubbliche e private: case, tetti, sopraelevazioni, facciate e ristrutturazioni.
La commozione
«Era un grande lavoratore e un imprenditore serio – ricorda chi lo ha conosciuto –. Ma allo stesso tempo era una persona solare, amava ridere e scherzare. Era di grande compagnia e disponibilità». Amante delle moto e del suo idolo Valentino Rossi, quando poteva andava a seguire i gran premi.
Il padre, Renato, è stato a lungo insegnante all’Istituto agrario di San Michele e per dieci anni presidente della casa di riposo di Lavis. Michele lascia la moglie Alessia e un intero paese attonito, ammutolito nell’incapacità di trovare il senso in una morte così prematura.
Il funerale
Oggi alle 19 sarà recitato il rosario nella chiesa parrocchiale di Pressano, dove domani alle 10 ci sarà il funerale. È un anno triste, questo, per Lavis e per Pressano. Solo due mesi fa, il 22 gennaio, se ne era andato Dario Piffer, anche lui un imprenditore di successo e anche lui scomparso all’improvviso e troppo presto. Vicende diverse che però hanno un tratto in comune: senza Dario e senza Michele, oggi Lavis è più povera. D.E.
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