fauna

Kj1, la Provincia condannata a pagare le spese dei ricorsi delle associazioni animaliste

Il Tar ha stabilito che le spese di giudizio, secondo il principio della soccombenza virtuale, siano poste a carico dell'amministrazione

L'ABBATTIMENTO Nei boschi sopra Arco



TRENTO. A quasi due mesi dall'abbattimento dell'orsa Kj1, avvenuta lo scorso 29 luglio dopo l'aggressione ai danni di un turista francese nel Comune di Dro, il Tar di Trento ha condannato la Provincia al pagamento delle spese di giudizio sostenute dalle associazioni animaliste Enpa, Oipa, Lav e Leidaa per chiedere l'annullamento del provvedimento di rimozione dell'esemplare.

In una sentenza depositata nei giorni scorsi, i giudici amministrativi, considerato il venir meno della ragione della richiesta, hanno valutato la fondatezza di parte del ricorso.

Nello specifico, il Tar ha stabilito che le spese di giudizio, secondo il principio della soccombenza virtuale, siano poste a carico dell'amministrazione "tenuto conto della fondatezza della censura proposta con il ricorso introduttivo con la quale le associazioni ricorrenti lamentano l'illegittimità dell'ordinanza contingibile ed urgente, nella parte in cui ha disposto l'abbattimento dell'esemplare prima di acquisire l'identificazione certa di quello responsabile dell'aggressione al turista".

Le spese ammontano a una somma complessiva di 1.500 euro. Per la parte delle motivazioni aggiunte del ricorso, riferibili alle leggi nazionali ed europee di tutela degli animali selvatici, i giudici amministrativi hanno invece disposto la compensazione delle spese, al pari di quelle nei confronti di Ispra, in ragione "del carattere eminentemente tecnico della sua posizione nella controversia".













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il bilancio

Maestri abusivi, furti di sci e spaccio: quando l'illegalità scende in pista

Nella stagione 2024-2025 in Trentino i carabinieri hanno effettuato ben 7.857 controlli, con 66 denunce e 581 sanzioni. Oltre tremila gli interventi di soccorso: la fascia più a rischio resta quella dei giovani tra 11 e 20 anni, che rappresenta oltre un quinto degli infortunati, mentre il ginocchio si conferma la parte del corpo più frequentemente lesionata (35,5% dei casi)