«Indagine sulla cyberpornografia, sei convocato dall’Europol»: attenzione alla mail truffa
La mail è arrivata nelle caselle di posta elettronica di diversi trentini con tanto di loghi
TRENTO. All’apparenza è tutto in regola. Ci sono un po’ di loghi che appaiono come “ufficiali” e ad attirare l’attenzione sono soprattutto le scritte grandi: Europol e convocazione.
E poi ci sono le accuse. Pesantissime. Estorsione, cyberpornografia, pedofilia e anche esibizionismo.
Accuse che vengono mosse dal direttore generale di Europol e comandante della Brigata per la Tutela dei Minori (BPM) sulla rete informatica, Catherine De Bolle al destinatario della mail. Che altro non è che una truffa, un tentativo di phishing.
Il fine? Entrare nel dispositivo e rubare tutti i dati della vittima. Compresi quelli del conto corrente.
Gli errori nella mail sono diversi ma c’è sempre il rischio che qualcuno ci caschi magari spaventato dal nome dell’Europol o dalla quella scritta grande e rossa: convocazione.
Chi riceve questa mail non ha ovviamente commesso reato, ma c’è chi gioca con la paura delle persone. Ma è bene ricordare che se si è oggetto di indagine non arrivano comunicazioni via mail.
E queste mail nelle ultime ore sono arrivate nelle cartelle di posta elettronica di diversi trentini.
Sul caso interviene anche il ministero dell’Interno.
“La Polizia Postale raccomanda di diffidare da simili messaggi e avvisa che le Forze di polizia non contatterebbero mai direttamente i cittadini, attraverso email o messaggi, per richiedere loro pagamenti in denaro o comunicazioni di dati personali, dietro minaccia di procedimenti o sanzioni penali”.