Il Museo della Guerra di Rovereto diventa sempre più accessibile
Dalla fine di quest’anno e nel corso del 2024 sono in programma progetti e iniziative che toccano i temi della digitalizzazione del patrimonio, dell’accessibilità e della condivisione del sapere
TRENTO. Negli ultimi mesi del 2023 sono state avviate dal Museo della Guerra di Rovereto progetti e iniziative di medio periodo che toccano i temi della digitalizzazione del patrimonio, dell’accessibilità e della condivisione del sapere. Restano protagoniste le collezioni, con una nuova mostra a dicembre sulla Seconda guerra mondiale.
Dopo l’impegno da poco concluso del riallestimento del percorso dedicato alla Prima guerra mondiale, il Museo ha avviato numerosi progetti grazie a diversi bandi culturali che permetteranno di valorizzare il suo patrimonio e migliorare i servizi al pubblico.
Proprio con l’obiettivo di facilitare l’accesso ai suoi contenuti per un pubblico più ampio possibile, il Museo ha partecipato al Bando digitale per la cultura 2023 della Fondazione Caritro grazie al quale è stato da poco avviato il progetto “OpenCult. Per un museo accessibile” che si concluderà nell’autunno 2024 e che intende rendere più inclusiva sul piano sensoriale e cognitivo l’esperienza di visita, offrendo nuovi strumenti rivolti a sordi, ciechi e ipovedenti.
Avvalendosi della collaborazione di ENS – Ente Nazionale Sordi e la cooperativa sociale AbilNova, saranno realizzati quattro nuovi video in LIS (Linguaggio Internazionale dei Segni), che si aggiungono ai due esistenti, fruibili on-site tramite app e online sul canale You Tube del Museo. Lungo il percorso di visita sono previste quattro postazioni che offriranno la possibilità di interagire con oggetti fisici, accedendo a contenuti di approfondimento audio e video. Nuovi prodotti multimediali saranno istallati anche nella sezione “Artiglierie della Grande Guerra” in piazza Podestà. Poiché il target al quale si rivolge il progetto è un pubblico con esigenze specifiche, il progetto prevede la formazione dei mediatori della sezione educativa e del personale di accoglienza per rispondere alle necessità dei visitatori con difficoltà uditive e di vista. Per garantire la visita virtuale al Museo, ospitato in spazi per i quali non è ipotizzabile una completa rimozione delle barriere architettoniche per ragioni di tutela architettonica dell’immobile, è prevista anche la creazione di un percorso virtuale e navigabile con foto 360°. Il progetto, sostenuto da Fondazione Caritro, garantirà anche il potenziamento dell’infrastruttura di gestione della multimedialità del Museo.
Sempre nella direzione di ampliare l’accesso al patrimonio e valorizzare le collezioni, va anche il progetto intrapreso grazie ai fondi del PNRR attraverso il bando “Supporto ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale” indetto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Sulla piattaforma digitale Archiui che già raccoglie oltre 16 mila immagini e documenti degli archivi del Museo, saranno caricate 72.000 fotografie e le schede di 17.000 oggetti delle collezioni, rendendole accessibili a scopi di consultazione e ricerca. Oltre al vantaggio per gli utenti, l’implementazione del software permetterà di migliorare la gestione digitale delle collezioni, in termini di catalogazione, gestione di prestiti e restauri, producendo un database che risponde ai criteri ministeriali. La dimensione del racconto e della memoria legata a singoli oggetti, sarà rafforzata attraverso un podcast, un prodotto creativo, sostenuto in parte anche dalla Regione Trentino Alto Adige, che proporrà storie e approfondimenti legati alle collezioni, utilizzando uno strumento di comunicazione che incontra il favore di un pubblico oggi ormai molto ampio.
All’interno del percorso di visita sarà poi collocata un’installazione audio-visiva realizzata da un’artista contemporanea, Martina Melilli, che fornirà chiavi di lettura inedita sul patrimonio del Museo, arricchendone la narrazione e mescolando i linguaggi artistici.
È in pieno sviluppo e realizzazione anche il progetto “Decolonizing Colonial Heritage. Fondi fotografici sul colonialismo italiano tra la fine del XIX secolo e il secondo conflitto mondiale” sostenuto da Fondazione Caritro, che proseguirà fino alla fine del 2024 e che porterà alla digitalizzazione dei fondi fotografici conservati presso il Museo della Guerra e la Fondazione Museo storico del Trentino relativi al tema del colonialismo italiano nel periodo tra la fine del XIX secolo e il secondo conflitto mondiale. Agli archivi coloniali il Museo ha già dedicato un importante seminario di studi svoltosi a giugno ed ha avviato una campagna di raccolta materiali tuttora in corso, per migliorare la conoscenza di un patrimonio che necessità di nuovi approcci interpretativi.
Il Museo è anche partner in due importanti progetti di ricerca finanziati da bandi PRIN (2020 e 2022), ai quali ha partecipato l’Università degli studi di Trento e con altre prestigiose istituzioni italiane ed europee. Il primo, dal titolo “Myths Of Legitimation And Government Of Difference In The European Imperial Regimes During The Modern And Contemporary Age”, propone un’indagine sul panorama europeo imperiale che va dalla fine del XV secolo alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione alla transizione tra i differenti regimi politico-istituizionali. Il secondo, “Returning Foreign Fighters (ReFF). The Demobilisation of Italian Transnational War Volunteers, 1860s-1970s” mira a condurre uno studio completo sui ritorni e le smobilitaizoni dei combattenti italiani attivi come volontari o come foreign fighters nel periodo 1860-1970, con particolare attenzione alle guerre di decolonizzaizone.
Punto di partenza per futuri sviluppi è invece la collaborazione con il GeCo - Centro Geo-Cartografico di Studio e Documentazione dell’Università di Trento che ha portato alla realizzazione di modelli digitali 3D dei plastici militari e coloniali attualmente custoditi nei magazzini del Museo, mediante tecniche fotogrammetriche e laser scanner. Il progetto di modellazione digitale 3D apre la porta a nuovi strumenti e metodi di catalogazione, documentazione, comunicazione e valorizzazione di questo speciale patrimonio storico-iconografico. Il Progetto è stato finanziato dalla Cassa Rurale Alto Garda Rovereto.
Questa panoramica non esaurisce l’elenco dei progetti in corso né gli ambiti nei quali il museo è attualmente impegnato, ma offre un assaggio del fitto programma che lo vedrà protagonista nei prossimi mesi e al quale si affiancano le attività di ricerca, conservazione, educazione, editoria e, non ultime, le iniziative espositive. La più vicina in termini di tempo è la nuova mostra temporanea “1943. La scelta”, che verrà inaugurata il prossimo 7 dicembre e sarà dedicata ad uno dei momenti più significativi della Seconda guerra mondiale: quello dell’8 settembre 1943. Attraverso i ricordi, le lettere e i cimeli di chi fu protagonista di quegli eventi, la mostra racconterà le vicende degli italiani - combattenti, disarmati e resistenti - che si trovarono davanti ad una scelta che avrebbe determinato il loro destino e contribuito a scrivere un passaggio nodale della storia italiana.