La prima interrogazione di “Bistecca”
JAVRÈ. «Javrè o Iavrè: quale l’esatta denominazione?» l’interrogazione provinciale numero 2.294 è del consigliere Roberto Franceschini “Bistecca” (foto) del 2 ottobre 1991 a Pierluigi Angeli...
JAVRÈ. «Javrè o Iavrè: quale l’esatta denominazione?» l’interrogazione provinciale numero 2.294 è del consigliere Roberto Franceschini “Bistecca” (foto) del 2 ottobre 1991 a Pierluigi Angeli presidente del Consiglio provinciale. Il consigliere Franceschini scrive: «La frazione di Iavrè (Comune di Villa Rendena) ha installato all’ingresso del paese una tabella stradale indicante l’abitato con la denominazione Javrè (con la J)». Rodolfo Alberti, sindaco di Villa Rendena, il 24 ottobre 1991 risponde al Servizio Beni Culturali: «Alla luce delle ricerche effettuate è emerso che i due termini vanno usati indifferentemente. In particolare si è notato che in passato il termine Javrè era usato nella quasi totalità dei casi, mentre nello scritto corrente ricorre quasi sempre il termine Iavrè». Nella risposta all’interrogazione l’assessore Tarcisio Grandi scrive, infine: «l’uso storico della forma “Javrè”, attestato fino ai primi anni del ‘900 non giustifica il ripristino dell’antica grafia poiché nell’uso italiano moderno la “i” vocalica e consonantica sono trascritte nella stessa maniera, cioè nella forma breve». (w.f.)