La gastronomia termale che piace
Due ristoranti di Ponte Arche si sono distinti alla rassegna Upvivium
GIUDICARIE. Evento eccezionale quello registrato per il territorio della Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria con la partecipazione ad Upvivium, rassegna delle eccellenze gastronomiche. Ben due ristoranti di Ponte Arche sono stati scelti per la finalissima disputata a Parma, nella reggia di Colorno: il Don Pedro e il Cattoni Holiday. Le eccellenze gastronomiche termali in collaborazione con la Scuola di Alta Cucina italiana (Alma) hanno raggiunto la fase della finalissima disputata nella reggia di Colorno al termine della kermesse, in cui i due ristoranti e rispettivi chef hanno potuto dar sfoggio di consumata esperienza. Tutto naturalmente usando in esclusiva materie prime locali e valorizzando le specificità del territorio. Obiettivi quelli di incentivare l’uso di prodotti agricoli locali nelle strutture di ricettività turistica nei territori della Riserve di Biosfera; quindi valorizzare il patrimonio agro-alimentare locale; favorire forme di turismo gastronomico di qualità e promuovere la collaborazione tra le tre Riserve di Biosfera impegnate nel progetto “UpVivium”: sono le “Riserve di Biosfera Unesco” delle Alpi Ledrensi e Judicaria, Po, Appennino Tosco Emiliano.
«La partecipazione a questo concorso ci è sembrato uno dei tanti modi per celebrare il nostro senso di appartenenza al territorio e contribuire alla promozione del trentino e della zona delle Giudicarie», commenta con noi Alessandro Alimena, genero del titolare del Cattoni Holiday, Giancarlo. Holiday Cattoni ha partecipato con un piatto di trota marmorata cotta su fieno settembrino, Cristian Rossi del Don Pedro ha presentato la “Festa granda”, un piatto dinamico, in movimento «come gli argomenti che trattavamo con genitori, nonni, fratelli e cugini, tra un bicchiere e un boccone. Infatti, a seconda di chi sia il commensale, la ricetta può variare, e varierà, e di parecchio! La tavola era imbandita con prodotti poveri, ma prelibati, che sono gli stessi che ho riproposto io: la Patata del Lomaso, colonna portante di ogni pasto trentino che si rispetti, i “Fasoi en Bronzon” conditi con la Ciuga del Banale, il cavolo cappuccio e le splendide noci del Bleggio, piccole pepite d’oro della nostra valle. E ancora, i formaggi, come la “Tara o Formai miz”, ormai dimenticato». La vostra ricetta? «La nostra ricetta oltre che la filosofia del piatto e i produttori degli alimenti usati – risponde Alessandro Alimena del Cattoni.- Nella realizzazione del piatto si è fatto riferimento al concetto di convivialità inteso come recupero della tradizione gastronomica culinaria nel quale il cuoco si concentra sulle diverse cotture, consistenze e alternanza dei sapori (dolce, acido, salato e amaro) per lasciare poi al commensale la composizione e la personalizzazione della “propria” ricetta sfruttando le possibilità di combinare tra loro delle preparazioni presentate creando n abbinamenti».