Francesco Galvagnini e il suo sogno realizzato: avere un’azienda agricola
Il giovane di 25 anni ha avviato la sua azienda a inizio 2023. La superficie che coltiva è di 3,7 ettari di vigneto, divisi fra Pedersano e Rovereto
PEDERSANO. Ancora una volta siamo a raccontare la storia di un giovane che prima di avviare una propria azienda agricola aveva lavorato per oltre sei anni alle dipendenze di terzi. Parliamo di Francesco Galvagnini, un giovane di 25 anni residente nella frazione di Pedersano, un paesino sulle colline sopra Villalagarina ad un’altitudine di oltre 500 metri s.l.m.
Ebbene, Francesco precisa subito che quando all’inizio del 2023 ha avviato la sua azienda, spinto anche dalla sua ragazza, per lui è stata la realizzazione di un sogno. Di studiare non aveva molta voglia per questo ha sospeso la frequenza alla scuola professionale e si è subito messo a lavorare. Come detto, poco più di una anno fa la scelta di abbandonare il lavoro presso terzi, di aprire una propria partita IVA. Ma già dall’autunno del 2022 si era reso conto che per partire con un’azienda agricola ci voleva della terra, in quanto quella di famiglia era appena 1,7 ettari, decisamente poca per un’attività agricola professionale. Da qui la scelta di prendere in affitto altri terreni per arrivare ai 3,7 ettari di vigneto che ora coltiva.
Ma si è reso conto anche che era indispensabile una maggiore formazione professionale necessaria anche per ottenere il brevetto professionale per accedere agli aiuti pubblici. Di qui la frequenza al corso biennale di 600 ore che sta completando, organizzato da FEM, che dà il diritto di conseguire il brevetto professionale e la possibilità di accedere al premio d’insediamento di 40 mila euro. Per lui indispensabili, in quanto partiva da zero. Il primo acconto di 30 mila euro grazie alle garanzie di Coperfidi, che ha istruito la pratica molto rapidamente, lo ha ottenuto, così ha potuto comprare l’atomizzatore moderno con gli ugelli antideriva e con la programmazione del liquido che viene usato tramite un computer di bordo, per un minor impatto ambientale. Ma ha comperato anche una fresa per la pulizia inter filare del vigneto. L’azienda distribuita su una decina di appezzamenti, è collocata prevalentemente in quota a Pedersano dove coltiva prevalentemente la varietà Muller Thurgau, su una superficie di ben 2,5 ettari. Il rimanente 1,2 ettari si trova a Borgo Sacco, nel comune di Rovereto, ed è piantato a Pinot Grigio, Traminer aromatico, Pinot Nero, Incrocio Manzoni, Chardonnay e Moscato. L’uva la conferisce tutta alla Cantina sociale Vivallis ed è molto soddisfatto sia dei servizi della cantina che della valorizzazione delle uve. Le resa media ad ettaro è sui 120 quintali, ma il Muller Thurgau è più generoso. Coltiva anche 1000 metri quadrati di ciliegie della varietà Kordia che vende direttamente. Ma se a Pedersano non vi sono problemi di gelate, c’è quello della drosophila suzukii, parassita che attacca pesantemente le ciliegie al punto che è in dubbio se abbandonare la coltura. Ma c’è un altro problema con il quale a Pedersano si deve fare i conti: la grandine, l’ultima nel 2023 ha distrutto l’85% della produzione dell’uva.
"Per fortuna - afferma Francesco - io ero adeguatamente assicurato e questo mi ha permesso di vedere rimborsati i miei costi di produzione. Certo, qui non è possibile fare agricoltura senza assicurazione. L’azienda è dotata di 2 trattrici, 2 atomizzatori, ma mi manca una defogliatrice, sono però in dubbio se comprarla o avvalermi di contoterzisti”.
Alla domanda del perché abbia intrapreso questa strada, scontata la risposta: “Fare il viticoltore era il mio sogno fin da bambino e della mia scelta ne vado fiero”.
Francesco ha idee chiare anche sul suo futuro: ampliare l’azienda costituendo una società con i fratelli Angelo e Carlo di 23 e 20 anni che hanno voglia di impegnarsi anche loro in azienda con me. Papà Renzo che ha 61 anni è pensionato ma dà una mano costantemente. Ma Francesco, pur avendo realizzato il suo sogno più importante, ne ha un altro, quello di farsi un’azienda ben strutturata ampliando l’attività con un agriturismo, idea che sta valutando con la mamma. In futuro, poi, potrebbe arrivare anche una cantina nella quale incantinare le uve prodotte in azienda e vendere il vino in bottiglia.
Galvagnini è molto rispettoso dell’ambiente, tutte le sue pratiche colturali, infatti, sono finalizzate ad un minore impatto ambientale. E il biologico? Lo aveva fatto da part-time per tre anni e poi è tornato indietro perché si è reso conto che l’impatto ambientale fra numero doppio di trattamenti e doppio consumo di gasolio è maggiore con il biologico che con il convenzionale.
Francesco vuole entrare a far parte del movimento Coldiretti Giovani, visto che ha cambiato organizzazione di riferimento, è un appassionato di montagna assieme alla sua ragazza Eleonora studente di Veterinaria a Pisa, che pratica lo scii mentre lui pratica lo snowboard. “Nel mio comune - conclude Francesco - siamo una decina di giovani impegnati in agricoltura e fra di noi c’è una bella intesa, quando c’è bisogno ci diamo sempre una mano”.