Un anno di riprese e oggi la val di Fassa si apre su “Geo”
Canazei, nuovo documentario nella trasmissione di Rai 3 Viaggio nelle tradizioni, sapori e panorami più iconici
CANAZEI. A circa un anno dalle riprese, arriva in prima visione all’interno della puntata odierna di Geo di Rai 3, il nuovo documentario sulla Val di Fassa, girato da Piero Cannizzaro. L’amato programma pomeridiano (tra le 16.25 e le 18.55) condotto da Sveva Sagramola e dal fotografo naturalista Emanuele Biggi, ospita l’opera del regista Cannizzaro che, in una trentina di minuti, propone un ritratto della valle trentina attraverso i suoi aspetti più iconici. Un lavoro corale, realizzato in stretta collaborazione con l’ufficio stampa dell’Apt Val di Fassa, che dà spazio a tanti abitanti della vallata ladina e, andando in onda di giovedì grasso, non può trascurare la narrazione del carnevale.
Sotto una fitta nevicata notturna, compaiono così Bufon, Lachè e Marascons del “Grop de la Mèscres de Delba e Penia” pronti, assieme ad altre maschere, a entrare nel teatro del borgo e presentare una tipica “maschereda”. Con lo scultore Davide Deflorian, invece, vengono approfonditi, tra le vetrine della sua bottega, i dettagli della realizzazione di una maschera lignea. L’accoglienza prende invece la forma del rifugio, in particolare quello del Gardeccia, dove Marco Desilvestro mostra i tratti più singolari della gestione di un presidio alpino aperto nei mesi invernali. Gli aspetti bucolici della valle passano attraverso l’allevamento: l’incontro con Maddalena Iori che apre le porte della sua stalla tra le case storiche di Penia, mostra uno scampolo di vita contadina dai ritmi ormai rari. Al contrario, quello con Simone Chiocchetti al San Pellegrino impone un’accelerazione contemporanea: bestiame, stalla, fieno fanno parte di una filiera che genera naturalmente latte e formaggio. E quest’ultimo non può che essere il Puzzone di Moena Dop: il cacio più rappresentativo di Fassa viene declinato in diversi modi durante il lungo racconto, a cominciare dalla sua lavorazione nella Mèlga de Fascia. Chi interpreta quest’ottimo prodotto con classe è lo chef stellato Paolo Donei, autore di piatti ricchi di tradizione e ricerca che, al solo osservarli, fanno venire appetito.
Mentre un ritorno ai sapori del passato si vive tra le case e le viuzze di Pian, dove l’incontro inaspettato è con Elisabetta Rasom. Legati al turismo invernale, poi, i tour sugli sci, con il maestro Dino Davarda, che offrono panorami dolomitici di cui non si è mai sazi, e la messa a punto quotidiana dei tracciati sciistici ad opera, tra gli altri, del gattista del San Pellegrino Giacomo Chiocchetti. Se il mestiere è faticoso, perché costringe a lunghe notti fuori casa, ricompensa però con tramonti unici di cui il documentario di Geo è testimone. Ultima nota dedicata alla cantautrice Martina Iori, che si esibisce nei suoi brani in ladino densi di forza e dolcezza.
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