Sulla Marmolada imbustata la neve per salvare le piste
La sperimentazione in val di Fassa. Dopo l’esperienza positiva sul Presena i teli geotessili applicati per preservare 280 mila metri cubi di ghiacciaio. Liberando meno anidride carbonica
Valle di fassa. Archiviata la stagione invernale ora si pensa al prossimo appuntamento con la neve. Le maestranze della Marmolada funivie hanno iniziato a stendere circa due mila metri di teli sulla pista, esattamente nella parte sommitale (vicino alla stazione a monte) e nel tratto a valle che segna la transizione tra ghiacciaio e nevaio. L'obiettivo è quello di salvare parte della neve fresca (circa un metro e mezzo) arrivata nei giorni scorsi. Una boccata di ossigeno per il ghiacciaio ormai in rapido ritiro ma sopratutto un risparmio energetico (quindi minor quantità di anidride carbonica in atmosfera).
Si risparmia energia
Se sul ghiacciaio c'è più neve, si consuma meno acqua e si risparmia energia per alimentare i cannoni. La pratica dei teli su ghiacciaio era stata sperimentata nel 2011 sul ghiacciaio del Presena, nella zona del Tonale in Trentino. Un provvedimento non risolutivo, ma utile a preservare le piste tracciate sul ghiacciaio. Sul Presena in media lo spessore di neve salvato è stato di 1,4 metri per un totale complessivo di 280 mila metri cubi di neve che, in condizioni normali, andrebbero completamente persi. I teli geotessili usati riflettono la metà dell'energia ricevuta dall'atmosfera.
Rotoli di 70 metri
Vengono forniti in rotoli lunghi 70 metri e larghi 5, con uno spessore di 3,8 millimetri. Vanno posati in primavera, saldati l'uno con l'altro, e rimossi a settembre prima dell'arrivo della prima neve. Gli impiantisti ritengono che il costo dei teli e della loro installazione sia più conveniente rispetto agli oneri di pompare acqua in quota e mettere in azione cannoni e battipista. C’è un guadagno anche per l’ambiente perché meno energia si consuma minore è la quantità dei gas serra liberati in atmosfera. Per i ghiacciai è una morte lenta, ormai segnata. Il riscaldamento globale è particolarmente evidente proprio sull’arco alpino. In Marmolada l’esperienza dei teli è già stata sperimentata da alcuni anni e oggi riproposta anche in vista della stagione invernale 2019.