In bici da Cesena a Canazei «Piste trentine promosse» 

La storia. Andrea Piccinini e Michela Pentericci hanno raccontato su Facebook e Instagram i 600 km in 7 tappe: «Abbiamo girato l’Europa, ma concludere sulle Dolomiti è stato il massimo»


Elisa Salvi


Canazei. Hanno promosso con buoni voti le ciclabili del Trentino, Andrea Piccinini e Michela Pentericci autori e protagonisti della pagina Facebook e Instagram @Destinazione_Dolomiti da dove hanno raccontato i loro 600 chilometri da Cesena a Canazei. Architetto di 36 anni lui, ingegnere di 33 anni lei, i due sono partiti da casa con bici e bagaglio necessario per 7 tappe di 80 chilometri ciascuna (Cesena-Comacchio; Comacchio-Ferrara; Mantova-Garda; Garda-Rovereto; Rovereto-Ora; Ora-Canazei) fino a raggiungere, qualche giorno fa, la Val di Fassa.

«Gli anni scorsi - spiegano Andrea e Michela - siamo stati cicloturisti in Olanda, ma anche da Vienna a Budapest e da Berlino a Copenaghen. Quest’anno, per via del Covid 19, abbiamo scelto l’Italia che finora non avevamo considerato per alcuni dubbi sulle condizioni dei tracciati. Abbiamo scoperto, così, che esistono belle piste ciclabili pure da noi, basta studiare bene l’itinerario. Abbiamo fissato come meta Canazei, perché la frequentiamo da anni e per noi concludere la pedalata sulle Dolomiti è il massimo». Certo, in alcuni casi ci sono migliorie da apportare lungo le strade: «Sulla ciclabile del Po, ad esempio, si attraversano tratti troppo lunghi sotto il sole. Mancano i cartelli con i punti di interesse e segnalazioni utili sui paesi accanto a cui si passa. Il cambio radicale avviene con la ciclovia dell’Adige: da lì in poi si pedala su un itinerario di stampo europeo con indicazioni, punti di sosta, bicigrill ben distanziati con tutti i servizi e la proposta di prodotti del territorio e s’incontrano altri cicloamatori con cui si scambiano consigli».

Tra i tratti del viaggio più amati da Andrea e Michela, i vigneti che circondano Rovereto, e l’ultima tappa, nonostante un temporale abbia resa obbligatoria una sosta prima dell’arrivo a Canazei: «Abbiamo apprezzato il tracciato de “La Vecia Ferrovia” e la ciclabile di Fiemme e Fassa che non avevamo mai percorso». Un’esperienza di vacanza sui pedali che Andrea e Michela consigliano: «È un viaggio alla portata di molti. Abbiamo calibrato bene le tappe, in modo da avere il tempo di fermarci anche a visitare qualche paesino, fare il bagno nel lago di Garda e dormire in b&b, senza rinunciare quindi alla comodità di un buon letto e di una doccia calda».

All’avvio del progetto, la coppia ha anche cercato qualche sponsor: «Un’azienda ci ha fornito l’abbigliamento sportivo e così è nata la pagina social per raccontare l’esperienza, che ha riscosso un discreto successo. In particolare, l’Apt di Fassa ci ha seguito in Instagram, rilanciando le nostre stories». Proprio tramite i social media Andrea e Michela hanno fornito informazioni ad altri cicloamatori interessati al viaggio e pure alle ascese ai passi Pordoi e Sella, con cui hanno concluso le vacanze sui pedali in Val di Fassa. «È un modo di viaggiare che piace a molti perché a contatto con la natura. Con la nostra esperienza speriamo anche di lanciare un messaggio a favore delle vacanze rispettose dell’ambiente».

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