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“Restate nei forni”, l’Istituto Friedman: “Un socio offre la sua casa a Cavalese agli israeliani offesi e respinti”

"È fondamentale - spiega il direttore esecutivo Alessandro Bertoldi - che la società civile e le istituzioni europee prendano una posizione ferma e decisa contro questi atti di odio, promuovendo la tolleranza e il rispetto reciproco, eliminando ogni spauracchio del passato"

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CAVALESE. "Uno dei nostri soci ci ha contattato e ha messo a disposizione gratuitamente la sua abitazione per vacanze a Cavalese". E' quanto afferma l'Istituto Friedman dopo la notizia diffusa da un sito secondo la quale ad una famiglia isrealiana sarebbe strato negato il soggiorno al San Vito di Cadore. "È davvero incredibile quanto accaduto, con un messaggio antisemita sconvolgente. Con questo gesto - dice l'Istituto - vogliamo manifestare la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia israeliana, ribadendo il nostro impegno contro ogni forma di discriminazione e antisemitismo".

L'Istituto esprime poi "forte preoccupazione per il crescente antisemitismo in tutta Europa nell'indifferenza generale, spesso anche delle istituzioni". "È fondamentale - conclude il direttore esecutivo Alessandro Bertoldi - che la società civile e le istituzioni europee prendano una posizione ferma e decisa contro questi atti di odio, promuovendo la tolleranza e il rispetto reciproco, eliminando ogni spauracchio del passato". 













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