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Dodici morti sul lavoro in Trentino nel 2022. Allarme dei sindacati: «Imprese e Provincia latitano»

Infortuni in crescita del 15%. Sabato 22 manifestazione nazionale a Roma



TRENTO. In Trentino da gennaio ad oggi ci sono stati 12 morti sul lavoro, 600 a livello nazionale. Tra gennaio e agosto gli infortuni sono cresciuti del 15% in provincia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A lanciare l’allarme sono Cgil, Cisl e Uil che oggi (19 ottobre) hanno riunito in via Muredei l’attivo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in vista della manifestazione nazionale di sabato 22 a Roma.

 “I numeri dimostrano con chiarezza l’urgenza di intervenire, ma al di là di impegni verbali abbiamo ottenuto molto poco sia dalla Giunta provinciale sia dalle imprese. Nessun concreto aumento del personale degli enti ispettivi per migliorare i controlli, poca sensibilità al tema degli incentivi selettivi per le imprese virtuose, seppur qualcosa si è inserito nella riforma della legge 6. Nessun passo avanti sui rappresentati dei lavoratori per la sicurezza territoriali e intanto gli infortuni continuano a crescere”, denunciano i sindacati.

"Le imprese hanno risposto solo adesso al documento di priorità votato dai rappresentati dei lavoratori per la sicurezza l’8 giugno scorso e non fisseranno alcun incontro prima di novembre. Questo è significativo di quanto alle imprese trentine interessi il tema della sicurezza sul lavoro”, hanno commentato amari Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi di Cgil Cisl Uil.

Il timore è che il quadro peggiori ulteriormente perché in momenti di difficoltà sia imprese sia lavoratori sono pronti a rinunciare alla tutela della sicurezza o comunque ad abbassare l’attenzione pur di assicurarsi un lavoro. “Se non rafforziamo adesso prevenzione e controlli rischiamo di veder crescere ancora numeri già molto impegnativi per il nostro territorio”, concludono i tre sindacalisti.













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