Devastazione a Tiarno di Sotto: arrestato un ledrense di 38 anni 

Ivan Fiorenza sospettato del raid che ha messo in ginocchio l’impresa Santi e distrutto il distributore A scatenare l’ira dell’uomo sarebbe stato il rifiuto di servirgli da bere all’interno del Pub Lembondel



LEDRO. È un ledrense di 38 anni, Ivan Fiorenza, l’uomo sospettato di essere il responsabile del raid che nella notte tra il 4 e il 5 gennaio a Tiarno di Sotto ha devastato il capannone e le attrezzature dell’impresa Santi e il distributore di benzina di proprietà di Paolo Crosina. A scatenare la furia di Fiorenza, che secondo gli inquirenti avrebbe agito sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, sarebbe stato il rifiuto di servigli da bere all’interno del Pub Lembondel, locale di proprietà dei Crosina, la stessa famiglia che ha in gestione il distributore.

Due giorni fa i carabinieri della compagnia di Riva del Garda hanno arrestato Fiorenza, eseguendo così l’arresto richiesto dal pm titolare dell’indagine, Fabrizio De Angelis, e firmato dal Gip Riccardo Dies. Il trentottenne, difeso dall’avvocato rivano Enrico Sisler, si trova ora in carcere a Bolzano in attesa dell’interrogatorio di garanzia, in programma oggi. Nessun commento da parte del difensore di Fiorenza: «Le indagini sono in corso, ci sono molti aspetti ancora da chiarire», le uniche parole di Sisler.

Sin dalle ore successive al raid che ha provocato oltre centomila euro di danni, le attenzioni dei carabinieri, in particolare di quelli della stazione di Ledro, si sono concentrate su un’unica persona, Ivan Fiorenza appunto. Già nella mattinata successiva al raid i militari si sono presentati nell’abitazione dell’uomo, dove il trentottenne è stato trovato a dormire con addosso ancora abiti e scarpe.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo si sarebbe dapprima introdotto nei capannoni della ditta Santi costruzioni dai quali avrebbe sottratto un trattore agricolo con cassone spargisale utilizzandolo come “ariete” per sfondare il portone di accesso e poi il cancello in ferro perimetrale; quindi si sarebbe diretto lungo la via Santa Lucia in direzione est fino a giungere nell’abitato di Bezzecca; da qui Fiorenza sì sarebbe quindi portato lungo la Statale 240 fino al distributore di carburanti GNP dove avrebbe effettuato il raid vandalico danneggiando anche il trattore. A quel punto avrebbe imboccato la Via alla Costa per fare rientro al capannone della ditta Santi Costruzioni dove avrebbe deciso di appiccare il fuoco sia al magazzino che agli uffici soprastanti utilizzando della benzina rinvenuta sul posto, per poi appiccare il fuoco con le medesime modalità anche al trattore. Da qui Fiorenza avrebbe fatto poi rientro a casa, raggiunto poche ore più tardi dai carabinieri.

Ivan Fiorenza è accusato di danneggiamento aggravato, furto e incendio. Accuse che, naturalmente, dovranno trovare conferma nel corso dell’iter giudiziario.

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