Sarà di Panebianco e Pombeni la «Lectio degasperiana»
PIEVE TESINO. Per la tradizionale Lectio degasperiana la Fondazione Alcide Degasperi ha invitato Angelo Panebianco, professore di Scienza della politica presso l’università di Bologna e da trent’anni...
PIEVE TESINO. Per la tradizionale Lectio degasperiana la Fondazione Alcide Degasperi ha invitato Angelo Panebianco, professore di Scienza della politica presso l’università di Bologna e da trent’anni editorialista del Corriere della Sera e Paolo Pombeni, professore emerito di Storia contemporanea presso la stessa università, collaboratore del Sole 24 ore e già direttore a Trento dell’Istituto storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler. I due relatori affronteranno il tema De Gasperi e il popolo, mostrando da punti di vista complementari quale fosse l’idea dello statista trentino sul popolo e sulla democrazia e in che modo si possa fare oggi tesoro del suo insegnamento in una fase politica di radicale trasformazione. L’appuntamento è quest’oggi alle ore 17 al Centro Polifunzionale di Pieve Tesino, accesso libero fino esaurimento posti Per la quindicesima edizione della Lectio degasperiana, la Fondazione continua il suo percorso di rivisitazione della grande storia europea chiedendo a due autorevoli ospiti di riflettere sull’idea che De Gasperi aveva del popolo e sul ruolo dei partiti nella costruzione di una democrazia solida ed efficace. L’incontro si tiene nell’anno delle elezioni politiche nazionali che hanno visto emergere, dopo una lunga e complessa trattativa, una maggioranza politica inedita per la storia italiana, chiaramente orientata ad un programma che molti commentatori definiscono, forse troppo frettolosamente, populista, e che hanno scosso fin dalle fondamenta anche il sistema politico del Trentino, chiamato nel prossimo ottobre a rinnovare il proprio consiglio provinciale e la propria Giunta di governo. Il 2018 appare essere un anno chiave della storia politica nazionale e provinciale. Con la scelta di un tema così attuale, la Fondazione intende contribuire ad una riflessione politica e storica che non può ridursi a slogans. La democrazia diretta è un orizzonte interessante da esplorare, ma è anche molto fragile di fronte a forme sempre più sofisticate di manipolazione da parte di minoranze dotate di mezzi e spesso di obiettivi non dichiarabili. “Con questa Lectio – ha spiegato il prof. Giuseppe Tognon, presidente della Fondazione – si vuole mettere a confronto la storia italiana con la dottrina politica europea e la scienza politica con il possibile futuro della nostra storia nazionale. La propaganda non può mai diventare azione di governo. Cittadini si nasce e popolo si diventa ma il popolo non può mai essere populista perché se lo fosse distruggerebbe il sistema democratico che lo sostiene e lo anima.”