“Antialmanacco del calcio”: gli aneddoti con il pallone “sullo sfondo” raccontati da Carlo Martinelli
Lo scrittore e giornalista non racconta partite ma tante storie, una per ogni giorno dell'anno, da leggere dal primo gennaio al 31 dicembre
TRENTO. Un libro di aneddoti lunghi un secolo dove il pallone giocato non è protagonista ma fa parte dell'arredamento. Un almanacco di curiosità, una per ogni giorno dell'anno, dal primo gennaio al 31 dicembre. Notizie che in qualche modo hanno ruotato attorno al calcio, tratte dai giornali cartacei. Ecco così che l'11 giugno del 1959, data in cui l'Inter batté la Lazio, si scopre che l'allenatore Aldo Campedelli comparve nel 1948 nel film “11 uomini e un pallone” diretto da Aldo Simonelli, interpretando se stesso.
Titolo del libro è “Antialmanacco del calcio”. Sottotitolo: Delitti, partite, amori e pettegolezzi. Non un almanacco sul calcio, quindi, quantomeno non in senso stretto. Nessuna cronaca vera e propria di incontri calcistici, nessun racconto delle doti calcistiche di calciatori famosi e non, bensì tante curiosità di vario genere che con il calcio giocato quasi sempre hanno poco a che fare, ma dove il gioco del calcio in qualche modo sempre c'è. Come nel caso di Franco Battisodo, classe 48, campione mancato con un passaggio senza successo in serie A, che “sembra essersi realizzato come pittore”. E anche come nel caso di Antonio Rodriguez Lopez, presidente del Malaga, 37 anni, assassinato con tre pugnalate. Al funerale la bara è portata a spalla dai calciatori della squadra.
Ricerca certosina quella di Carlo Martinelli. Il libro, ci racconta Gianvittorio Randaccio nella postfazione, è la somma di quanto pubblicato giorno per giorno un intero anno in una rubrica denominata “Pallonario”. Rubrica ospitata su “Portiere Volante” (www.portierevolante.com), blog gestito dal Randaccio stesso. Martinelli, giornalista in pensione e collaboratore dell'Alto Adige dove cura la pagina dei libri, di calcio è grande appassionato. Soprattutto di quel calcio che non c'è più, quello d'altri tempi meno inquinato dal “vil denaro”.
La bellezza di questa pubblicazione cartacea, anche per chi non è patito del calcio giocato come chi scrive, è che a fare il libro sono gli aneddoti e le curiosità anziché i goals. Perché è comunque piacevole leggere oggi, nel 2021, che un giorno del 1953, a Torino, “il mediano della Juventus Giacomo Mari si è unito in matrimonio con la signorina Maria Teresa Tamburini. Testimoni per la sposa il commendator De Vecchis e il dottor Rancati, per lo sposo gli amici Renzo Miroglio e Giuseppe Santini. La coppia è partita subito per un lungo viaggio nuziale”. Semplice e simpatico pettegolezzo d'antan che nulla ha a che vedere con il gossip gridato dei tempi moderni.