Trento-Bondone, amarcord con Franz Tschager
Il 3 luglio la cronoscalata: il pilota altoatesino “legge” la sfida tra Faggioli e Merli
TRENTO. Scuderia Trentina protesa da mesi nello sforzo organizzativo necessario per dare vita alla 66esima edizione della Trento – Bondone, che si svolgerà domenica 3 luglio. Le iscrizioni stanno arrivando con la consueta continuità ma per parlare di numeri è ancora presto
Partecipare a questa sfida, ogni pilota lo sa, significa vivere un’esperienza particolare, talvolta unica. Ne sa qualcosa uno dei migliori talenti espressi dal motorismo regionale negli ultimi trent'anni, che risponde al nome di Franz Tschager, il pilota di Cardano che fra il 1987 e il 2002 ha mietuto successi nella diverse classi, pur senza mai riuscire a vincere il titolo italiano assoluto.
«La Trento – Bondone è sempre stata una gara a sé – racconta – nel panorama delle corse italiane, perché per vincerla ogni dettaglio deve essere curato al massimo. Inoltre bisogna saper dosare freni e gomme, dato che dopo un inizio veloce l’ultima parte è molto lenta e li sollecita molto».
Franz nel 2007, tornato in pista dopo una lunga assenza nel Civm, fu protagonista di un duello memorabile con l’indimenticato Lionel Regal e diede sfoggio di tutta la sua classe.
Cosa ricorda di quella gara?
«Avevo deciso di disputare quella gara per dimostrare a chi sosteneva che le vetture Formula 3000 non erano adatte per questo tipo di competizioni che aveva torto. Da cinque anni non correvo più e per giunta la mia vettura, una Lola, non era stata preparata ad hoc per questi percorsi e non era stata dotata delle gomme giuste, ma nonostante tutto riuscii ad arrivare alle spalle di Regal e davanti ad Irlando, Bormolini, Iaquinta, Faggioli e Merli. Credo di essere riuscito nel mio intento, anche se non ho ancora visto un pilota di vertice scommettere sui questo tipo di macchine per vincere il campionato».
Come vede la sfida fra Simone Faggioli e Christian Merli?
«Il pilota toscano conosce alla perfezione ogni dettaglio di ogni gara e la affronta sempre in maniera ottimale, mentre Christian deve ancora fare esperienza alla guida di queste vetture, ma a me piacerebbe vedere, per una volta, un duello ad armi pari, che non abbiamo mai visto. Il motore di cui dispone Faggioli è nettamente più performante di quello di derivazione motociclistica montato sull’Osella di Merli, che paga un pesante dazio, soprattutto sul piano della coppia».