Grandissimo Amos Mosaner: storico oro a Pechino nel curling con Stefania Constantini
L'atleta di Cembra è campione olimpico. Il doppio misto batte la Norvegia in finale dopo una cavalcata trionfale. Amos: "Undici vittorie, ce la siamo meritata. A Cembra sarà festa grande"
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LE IMMAGINI / 2 La premiazione sul podio olimpico
PECHINO. E’ d’oro la missione olimpica del trentino Amos Mosaner alle Olimpiadi di Pechino.
L’atleta cembrano, 26 anni, ha conquistato la medaglia più preziosa nel curling in coppia con la bellunese Stefania Constantini, battendo in finale per 8 a 5 la Norvegia (Kristin Skaslien e Magnus Nedregotten) dopo una cavalcata trionfale di 11 vittorie su 11 incontri, superando in semifinale la Svezia.
La loro medaglia è la prima in assoluto per il curling italiano alle Olimpiadi.
"Undici vittorie, ce la siamo meritata", le prime parole di Amos Mosaner dopo la premiazione ai microfoni di Rai Sport. Un campione olimpico che non perde il basso profilo e l'umiltà che lo contraddistinguono. A Cembra? "Sarà festa - dice - perché quando in un piccolo paese qualcuno fa qualcosa di importante, tutti festeggiano".
"La mia prima Olimpiade, medaglia d'oro", Stefania Constantini, classe 1999, non ci crede ancora. "E' veramente tanta roba".
Esplosione di gioia a Cembra, dove numerosi appassionati si sono ritrovati sul maxi schermo per tifare e poi gioire per l'impresa di Mosaner.
Il primo a congratularsi è stato il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder: "Che soddisfazione per la valle di Cembra e per lo sport trentino! Amos Mosaner, in coppia con la cortinese Stefania Constantini, è medaglia d'oro ai Giochi olimpici invernali nella lontana Pechino!
La finale è di poco fa appena, ma voglio subito inviare al nostro atleta, alla coppia - ed anche agli appassionati riuniti nel Palacurling di Cembra - le più vive congratulazioni. Ancora una volta nelle nostre valli è maturata un'eccellenza straordinaria, frutto di passione, caparbietà, talento e dedizione. Dopo gli argenti nel pattinaggio, il Trentino sorride ancora, naturalmente pensando anche al futuro traguardo "in casa" delle Olimpiadi 2026".