Carini-Khelif e la spaccatura nel mondo dello sport: l’Iba premia l’atleta azzurra, il Cio è invece sicuro
Da un lato il Comitato Olimpico, che “dati alla mano” certifica l’essere donna dell’atleta algerina – “Nata, cresciuta donna e nei parametri di testosterone richiesti”, conferma Bach, il presidente – ma dall’altro la Federazione Internazionale Boxe ha premiato l’atleta come se avesse vinto l’oro. Dall'Italia arriva anche una cittadinanza onoraria all'atleta sconfitta
PARIGI. L’Iba, Federazione Internazionale della Boxe, che gestisce il pugilato Elite, ma non quello olimpico, ha deciso di premiare Angela Carini con quanto stabilito per l’oro delle Olimpiadi di Parigi: 100 mila dollari – di cui 50 all’azzurra, 25 alla federazione e 25 al suo allenatore. La decisione di premiarla “Come se fosse diventata campionessa olimpica”, è stata presa dal presidente, il russo Umar Kremlev.
La posizione del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, sembra essere chiara: il caso Imane Khelif è chiuso. “Abbiamo due pugili che sono nate donne, che sono cresciute come donne, che hanno passaporti femminili e che hanno gareggiato come donne per anni - ha detto - . Questa è una chiara definizione di donna. Non c'è mai stato il minimo dubbio al riguardo" e ha definito l'odio social "inaccettabile".
La presa di posizione del Cio, di fronte alla scelta di premiare comunque l'azzurra - con soldi definiti "di dubbia provenienza" - è stata quella di non riconoscere l'Iba, seguendo il modello della World Athletics.
D’altro canto la linea, indicativamente, di massima in Italia, un esempio è il comune di Fiumicino che intende conferire una medaglia alla pugile azzurra Angela Carini perché "incarna i veri valori dello sport", come confermato dall’assessore allo Sport Federica Poggio.