È un Mondiale  “democratico” A Le Mans tocca a Petrucci 

MotoGp. Sette vincitori diversi in 10 Gran Premi, 15 piloti a podio. Il pilota della Ducati, al comando dall’inizio alla fine, precede Alex Marquez ed Espargaro. La Yamaha di Valentino Rossi va a terra alla curva 3 del primo giro e non riparte: terzo weekend a bocca asciutta 



Roma. Sette vincitori diversi in 10 Gran premi, nella storia della top-class era accaduto solo 20 anni fa. Ieri, sulla pista bagnata di Le Mans, è toccato al ternano Danilo Petrucci il privilegio di sfrecciare per primo davanti alla bandiera a scacchi. Il pilota della Ducati è rimasto al comando della gara della MotoGp dall’inizio alla fine, riuscendo a resistere fino al traguardo agli attacchi dello spagnolo Alex Marquez e di Pol Espargaro. Andrea Dovizioso, che a un certo punto ha pure sperato di fare bottino pieno sulla pista francese, alla fine, si è dovuto accontentare del quarto posto, portandosi così a 19 punti dalla vetta della classifica mondiale. Nono, invece, il leader del Mondiale, Fabio Quartararo, a 16”687 dal vincitore. Al primo giro, nella curva 3, è scivolata la Yamaha di Valentino Rossi che si è spenta e non è ripartita. Per il Dottore si tratta del terzo weekend chiuso a zero punti.

Nella stagione più frenetica che si ricordi, a causa del Covid, 15 piloti sono andati a podio quest'anno. Un evento non del tutto inedito, ma sicuramente assai raro, visto che non si verificava dal 1977. Marquez riportato la Honda sul podio dopo otto gare di digiuno (l’assenza del fratello Marc si sente, eccome): si tratta della pausa più lunga per per la moto giapponese dal rientro alle gare avvenuto nel 1982. Per la Ducati, quella odierna, è la 51esima vittoria in top-class, la prima in assoluto sulla mitica pista di Le Mans.

La splendida giornata italiana è stata completata dalla doppietta nella Moto 3 firmata da Celestino Vietti, che si è imposto con il tempo di 37'37”384, e da Tony Arbolino, secondo alle spalle del piemontese con un ritardo di 0”142. Sul gradino più basso del podio lo spagnolo Albert Arenas, a 0”198. Nella Moto 2, infine, il britannico Sam Lowes, dopo quattro anni di digiuno, si prende la vittoria, precedendo sul traguardo l’australiano Remy Gardner, ma soprattutto approfittando della caduta dell’altro britannico Jake Dixon, che rientra sconfortato ai box. Settima piazza per il romano Fabio Di Giannantonio.















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