Montagna

Ecco il villaggio dei minatori più alto d’Europa, nel cuore dell’Alto Adige

Le Donne di Montagna alle miniere di Monteneve in un angolo di storia e cultura su rotaia. E poi un trekking fino a 2.700 metri d’altezza



BOLZANO. Un trekking spettacolare alla scoperta della storia e della cultura dell’Alto Adige. Questa settimana le Donne di Montagna ci portano in visita alle miniere di Monteneve e al villaggio dei minatori più alto d’Europa con un panoramico tour guidato sopra e sotto terra.  

Con i suoi 2000 metri circa di estensione, la Miniera di Monteneve è stata per un millennio una preziosa fonte estrattiva di argento, zinco e piombo, in cui moltissimi minatori operarono e morirono in condizioni di lavoro estreme. La posizione assai isolata della miniera, ha portato alla costruzione del sistema di trasporto su rotaia più grande del mondo. Chiusa definitivamente nel 1985, oggi la miniera di Monteneve è un Museo, uno straordinario luogo di visita aperto al pubblico, in cui vengono illustrati l'intero processo produttivo e le tecnologie sviluppate in un arco di ottocento anni. Fa parte del Museo Provinciale delle Miniere dell'Alto Adige.

Le Donne di Montagna in compagnia della guida Isabella Filippi e del curatore scientifico delle Miniere, Armin Torggler sono partite dalla località Masseria, in Val Ridanna con il furgone fino all’entrata della galleria Poschhaus, a 2.000 metri di quota, da dove è iniziato il vero e proprio tour.

Si entra nella montagna con il trenino percorrendo 3,6 chilometri, per poi proseguire il percorso sottoterra a piedi per altrettanti chilometri prima di uscire all’aria aperta, in val Passiria. In questo tour è possibile scoprire le tecniche di estrazione, trasporto e frantumazione del minerale, ammirare macchinari di diverse epoche, immergersi nella dura vita dei minatori di un tempo.

A Monteneve, i minatori hanno infatti estratto minerali per secoli. All’inizio con l’ausilio di punta e mazzetta e, successivamente, di macchinari pesanti.

Tra storia e natura: con le Donne di Montagna alla scoperta di una delle miniere più suggestive dell’Alto Adige

Un trekking spettacolare alla scoperta della storia e della cultura dell’Alto Adige. Questa settimana le Donne di montagna ci portano in visita alle miniere di Monteneve e al villaggio dei minatori più alto d’Europa con un panoramico tour guidato sopra e sotto terra.

La prima testimonianza storica in merito all’attività mineraria compare nel 1237, ma è solo verso il 1500, che l’estrazione mineraria del Tirolo raggiunge il suo massimo sviluppo: all’epoca, nelle miniere di Monteneve lavoravano circa 1000 minatori alla ricerca della galena argentifera. Mentre l'altro minerale che si trova in queste miniere, la blenda (zinco), era considerato materiale di scarto. È stato riconosciuto come risorsa solo a partire dal XIX secolo.

Le Donne di Montagna, dopo aver salito 300 gradini, sono scese in un pozzo di sei metri, per raggiungere la seconda miniera: la galleria Carlo. Poi ancora a piedi fino all’uscita delle gallerie. Si sono poi tolte gli stivali, il caschetto e le mantelle e hanno proseguito il trekking per altri 300 metri di dislivello.

Da qui in poi, si seguono le indicazioni per il rifugio Monteneve, si passa vicino ad un laghetto e si può già scorgere in lontananza il villaggio di San Martino a Monteneve, a quota 2.355 metri.

Questo villaggio, nel 1870, è stato un insediamento con edifici amministrativi, residenziali e funzionali, una locanda, una chiesa e addirittura un ospedale con annesso obitorio. Si trovavano anche una scuola elementare, una banda musicale e un’associazione teatrale. A 2.355 metri di quota, i minatori avevano una vita non semplice, tra inverni gelidi e importanti nevicate. Il villaggio è arrivato a contare anche fino a 1000 persone, che vivevano completamente isolati in alta montagna. Questo insediamento permanente, il più alto d’Europa, è stato abitato fino agli anni Sessanta.

Dopo una visita al villaggio, al museo e alla fucina, le ragazze con le guide hanno pranzato con piatti tipici della tradizione, al rifugio Monteneve per poi proseguire il cammino. Il gruppo ha quindi deciso di fare un giro ad anello e salire fino alla forcella Monteneve, a quota 2.700 metri, e riscendere dall’altra parte fino all’entrata della galleria Poschhaus, punto di partenza.









Scuola & Ricerca



In primo piano