Trento, ora di etica al posto dell’ora di religione: sì del consiglio provinciale
Sì alla mozione di Ugo Rossi (Azione): “Serve un’alternativa didattica di qualità”. Il 20% degli studenti trentini non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica: alle superiori più di uno su quattro
TRENTO. Un'ora di “etica” per gli studenti che decidono di non avvalersi dell’ora di religione cattolica? È stata approvata dal Consiglio provinciale la proposta del consigliere di "Azione" Ugo Rossi, firmatario di un ordine del giorno che vincola la giunta provinciale a organizzare un’alternativa ben strutturata all’ora di religione cattolica nelle scuole pubbliche del Trentino, avvalendosi dei laureati in filosofia, storia, scienze sociali, pedagogia e materie affini.
Finora l’ora di religione, per chi decide di non avvalersene, è sostanzialmente un’ora “buca”, con gli studenti che “parcheggiati” nelle sale-studio tergiversano o al più si portano avanti con i compiti. Solo pochi docenti volenterosi decidono di “riempire” quell’ora con contenuti didattici di un certo valore. «Eppure, - ha spiegato Ugo Rossi - Sono sempre più numerosi gli studenti che in Trentino non si avvalgono dell’ora di religione. È un problema didattico ed organizzativo che si deve affrontare con “laicità”».
Secondo i dati contenuti nell’ordine del giorno, il 19,7% degli studenti trentini non si avvale dell’ora di religione, in particolare il 15,22% nella scuola primaria, il 18,5% nella secondaria di primo grado, il 26,12% nella secondaria di secondo grado. Insomma, quello di Rossi vuole essere un passo nella direzione di una didattica che non penalizzi gli studenti che legittimamente decidono di non seguire l’ora di religione: «Penso ad un’ora in cui si affrontino i temi etici più urgenti, dal fine-vita, al valore della ricerca scientifica, al dibattito sugli obblighi sanitari», ha spiegato Rossi. Contemporaneamente non è una messa di discussione dell’ora di religione cattolica nelle scuole: «No alle battaglie di bandiera, la stragrande maggioranza dei docenti di religione hanno un approccio inclusivo e non fanno certo “catechismo”. La mia proposta vuole offrire un’alternativa strutturata incentrata ai principi del pluralismo culturale, favorendo la discussione critica sulle problematiche etiche del presente». Concretamente, l’ordine del giorno presentato da Rossi ed approvato dal Consiglio provinciale con un solo voto contrario, impegna la giunta ad attivare il percorso: «La giunta dovrà dare mandato ad Iprase di organizzare questi moduli didattici», ha spiegato Rossi.
Consigliere Rossi, da cosa nasce l’esigenza di offrire un’alternativa ben strutturata all’ora di religione cattolica?
È un’esigenza che nasce dai numeri, gli studenti che non si avvalgono dell’ora di religione sono tanti, arrivano fino al 26% nelle scuole superiori. E non trovano finora alternative vere, realmente valide dal punto di vista didattico. Solo pochi insegnanti volenterosi provano a proporre qualche attività didattica capace di dare un senso a quell’ora “buca” che però è comunque un’ora di scuola.
E così ha pensato all’ora di “etica”. Quali temi immagina verranno trattati?
Immagino il percorso in “etica” come un'ora in cui si toccano i temi del senso della vita, del fine-vita, in cui si discute di bioetica e di diritto. Si potrà fare anche educazione su temi che toccano l’attualità come i trattamenti sanitari obbligatori, le campagne vaccinali, domandandosi fino a dove può arrivare la legge e dove arriva la libertà della persona. Proporre questi temi nell’ora alternativa a quella di religione cattolica mi sembra adatto e anche i ragazzi potranno trovare spunti interessanti.
La risposta del Consiglio provinciale qual è stata?
La mia proposta è stata approvata con un solo voto contrario ed ora la giunta dovrà dare incarico a Iprase di strutturare dei moduli didattici. È l'inizio di un percorso.
Lei è favorevole alla trasformazione dell’ora di religione cattolica in “storia delle religioni”, per un approccio più inclusivo e laico?
La stragrande maggioranza dei docenti di religione cattolica fa già storia delle religioni. Su questi temi ci si divide molto, si fanno battaglie identitarie, ma che spesso sono solo battaglie nominalistiche. Nella stragrande maggioranza dei casi l’ora di religione viene declinata in maniera assolutamente inclusiva, non è certo un’ora di catechismo. L’obiettivo della mia proposta è esclusivamente quello di offrire dei contenuti didattici validi a chi decide di non avvalersi dell'ora di religione.