virus

Oltre 400mila a letto con l'influenza nell'ultima settimana

Verso i 2 milioni di casi dall'inizio del monitoraggio: in aumento rispetto alla settimana precedente ma incidenza più bassa dell'anno passato. I più colpiti i bambini sotto i 5 anni



ROMA. Nell'ultima settimana monitorata, dall'11 al 17 novembre, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono stati circa 418.000, per un totale di circa 1.792.000 casi a partire dall'inizio del monitoraggio che potrebbero avere già raggiunto in questi giorni i due milioni di casi.

Lo afferma l'ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet, appena pubblicato, secondo cui l'incidenza delle sindromi simil-influenzali è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente con un livello pari a 7,1 casi per mille assistiti (6,5 nella settimana precedente) e minore di quello osservato nella scorsa stagione (8,2 nella settimana 2023-4).

Maggiormente colpiti i bambini sotto i cinque anni di età con un'incidenza pari a 15,9 casi per mille assistiti (13,7 nella settimana precedente). In metà delle Regioni/PPAA italiane il livello dell'incidenza è sopra la soglia basale.

Durante la prima settimana di sorveglianza virologica per la stagione 2024/2025, si registra una limitata circolazione dei virus influenzali.

 Su 1.038 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, 17 (1,6%) sono risultati positivi al virus influenzale, 14 di tipo A e 3 di tipo B.

Tra i campioni analizzati, 29 (2,8%) sono risultati positivi per SARS-CoV-2, 15 (1,4%) per RSV e i rimanenti 273 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 185 (17,8%) Rhinovirus, 37 Adenovirus, 25 virus Parainfluenzali, 20 Coronavirus umani diversi da SARS- CoV-2, 3 Metapneumovirus e 3 Bocavirus.

   









Scuola & Ricerca



In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza