val badia

Sopravvissuto quasi 20 ore sotto la valanga: aveva una temperatura di 23 gradi

Lo scialpinista veneto portato in gravi condizioni al San Maurizio. Dalla neve sbucava una mano. I soccorritori increduli (foto Tgr Rai)



BOLZANO. Dalla valanga è arrivato un segnale dell’Arva. Poi hanno visto una mano sbucare dalla neve. 

E quando i soccorritori si sono calati dall’elicottero e sono riusciti a liberarlo dalla massa di neve, si sono accorti che lo scialpinista rimasto per quasi 20 ore sotto la valanga era ancora incredibilmente vivo. In gravi condizioni, ma vivo. La sua temperatura corporea era di 23 gradi ed è stato portato d’urgenza all’ospedale di Bolzano. «Eravamo increduli», hanno detto i soccorritori.

Si è concluso così questa mattina (27 gennaio) l'intervento di ricerca cominciato nella notte in val Badia, nella zona dell’Alpe di Fanes. Lo scialpinista, 55 anni, di Rovigo, era partito ieri mattina per un’escursione con gli sci e la sera non era tornato al campeggio Sass Dlacia di San Cassiano dove alloggiava. L’allarme è scattato verso le 22. 

Le ricerche si sono concentrate sul gruppo delle Conturines, dove il cellulare dell'escursionista ieri in tarda mattinata sarebbe stato tracciato per l'ultima volta. Il pericolo valanga nella zona è marcato (grado 3 di 5).

Le temperature questa notte in montagna sono state rigide. La stazione meteorologica Braies Alpe Cavallo, a 2340 metri, ha registrato una minima di -10 gradi.

 

 

 













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