soccorsi

Montagne bianche su sfondo rosso: ecco i nuovi elicotteri della protezione civile
trentina

Prime 220 ore di volo per i due veicoli. La cerimonia di inaugurazione. Il presidente Fugatti: “Valutiamo l’acquisto di un nuovo mezzo sanitario”



TRENTO. Livrea rossa e profili bianchi delle montagne, ma anche due sigle che rappresentano altrettante vette del Trentino: I-CRLT (Caré Alto) e I-MRML (Marmolada). Ecco i due nuovi mezzi Airbus H125 (AS350B3e) per le operazioni di protezione civile, inaugurati stamani nell’hangar del Nucleo elicotteri del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento nell’ambito della Settimana della Protezione civile. Questi elicotteri sono entrati in funzione nel corso dell’estate, totalizzando circa 220 ore di volo.

La loro colorazione richiama quella degli equipaggiamenti in capo ai Vigili del fuoco, che li differenzia dagli elicotteri sanitari gialli e rossi: vengono impiegati per operazioni antincendio, trasporto di materiale e sorveglianza del territorio, trasporto di squadre di personale e svariate altre attività di protezione civile. “Il Nucleo elicotteri rappresenta una realtà strategica e di eccellenza del nostro sistema di Protezione civile - ha osservato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. I nuovi elicotteri, costati circa 6 milioni di euro, garantiscono una maggiore capacità di azione dei nostri operatori e caratteristiche migliorative per la sicurezza: per l’Amministrazione provinciale sostenere le strutture operative significa anche garantire i necessari investimenti nel campo della tecnologia”. Guardando al prossimo futuro, il presidente Fugatti ha parlato del buon esito della sperimentazione che lo scorso anno ha visto la presenza di un elicottero sanitario all’ospedale di Cavalese per contenere i tempi di intervento: “Stiamo valutando l’acquisto di un nuovo mezzo proprio con questa finalità, anche in vista dell’appuntamento dei Giochi olimpici 2026. Su questo andranno fatti i necessari approfondimento anche per quanto riguarda il personale”.

Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, il primo cittadino di Mezzana Giacomo Redolfi (Consorzio dei Comuni), il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait, la dirigente del Servizio Antincendi e protezione civile Ilenia Lazzeri ed i vertici del Nucleo di via Lidorno: l’accountable manager Daniele Gosetti e il flight operations manager Piergiorgio Rosati. Il vicario del vescovo don Claudio Ferrari ha dato la benedizione ai mezzi.

 

Oggi il Nucleo elicotteri conta 48 operatori, di cui 16 piloti e 18 fra tecnici specialisti di manutenzione e coadiutori di volo, 4 persone in Ufficio tecnico, 3 addetti al servizio logistico e 7 operatori del servizio di gestione e supporto. Fondamentale è anche la presenza di personale esterno: una quarantina di operatori sanitari e 19 personale del Soccorso alpino, ma anche una ventina dei Nuclei Saf e Sub del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento.

La flotta del Nucleo elicotteri - hanno ricordato Gosetti e Rosati - conta cinque elicotteri: un Leonardo AW139 e due Airbus Helicopters BK117D3 per le attività sanitarie, accanto ai due nuovi H125. Nel 2023 il Nucleo ha svolto 1.820 ore di volo, per un totale di 3.459 missioni, di cui 3.023 per soccorsi e 436 di protezione civile. I dati preliminari del 2024 indicano una attività in aumento di circa il 5-10%.

I nuovi mezzi sono caratterizzati da un motore più potente, oltre che da innumerevoli migliorie tecniche fra cui un doppio impianto idraulico, il serbatoio di carburante anti-crash e la modifica della trave di coda per aumentare la governabilità in quota. Si tratta di elementi che consentono un’ottimizzazione delle attività di trasporto di carichi al gancio con un incremento del peso trasportabile. Prodotti dalla Airbus Helicopters, gli elicotteri dedicati alle attività di protezione civile e lavoro aereo sono stati completati negli allestimenti attraverso - tra le altre cose - il montaggio di radio tetra ed fm e la sostituzione della porta del pilota, ma anche l’installazione del serbatoio di carburante anti-crash e la modifica della trave di coda per aumentare la governabilità in quota.













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di Daniele Peretti