l’evento

Trento, i “ragazzi del ‘64” si ritrovano nelle aule dell’Iti: tra ricordi e abbracci

Visita all’interno della scuola per festeggiare il 60° anniversario dal diploma

FOTOGALLERIA Di nuovo insieme nell'istituto oggi modernissimo

L’EVENTO Tutti insieme ogni 10 anni
DE MANINCOR «Che carattere quei prof»
FABIO ROSA «Quell'incontro col preside Viola...»

GIORGIO FIORINI Dall'elettrotecnica al Sait
PASSEROTTI «La grande lezione di vita del professor Crespi»
SCORZA BERLANDA «La nostra fortuna? Gli insegnanti»
TARTER «Noi delle Iti eravamo i grezzi»
FELLER «La mattina a fare i compiti sulle panchine della stazione»

MACONE «Non avevo voglia di studiare. Alle Iti mi si aprì un mondo nuovo»
FRANCESCHI «Le mie Iti raccontate dall’Ultimo Banco»
VICENTINI Una vita in Mondadori


di Daniele Peretti


TRENTO. Fedeli al motto della loro associazione “Non perdiamoci di vista” si sono ritrovati i diplomati dei tre corsi delle Iti del 1964, i nostri “ragazzi del ‘64”. L’appuntamento era a Villa Madruzzo dove abbracci e strette di mano hanno cercato di contenere l’emozione del ritrovarsi dopo un decennio. Non è mancato un pensiero a chi non era presente, ma poi il brindisi ha scalzato la malinconia. A seguire il pranzo che è diventato una giostra di ricordi e di aneddoti ai quali ha fatto da incuriosito testimone il professor Ivan Micheli che rappresentava l’odierno ITT di via Brigata Acqui.

Iti, un tuffo nei ricordi per i “ragazzi del ‘64”: di nuovo assieme nelle aule dell'istituto

Visita all’interno della scuola per festeggiare il 60° anniversario dal diploma (foto Maurizio Passerotti, Fabio Rosa e Renato Berlanda Scorza)

Nel pomeriggio i “ragazzi del ‘64” sono stati accolti all’ITT dalla dirigente Tiziana Rossi e dalla vicepreside Mariantonia Ceschini a capo di un gruppo di insegnanti che ben volentieri hanno illustrato le nuove attività della “loro” scuola.

Al termine della visita i “ragazzi del ‘64” hanno avuto a disposizione un’aula solo per loro dove hanno potuto scambiarsi opinioni e sensazioni come avrebbero fatto ai tempi della scuola. Il saluto è stato un arrivederci con la speranza che tra dieci anni i “ragazzi del ‘64” saranno ancora in tanti a raccontare, ridere e divertirsi ricordando i tempi andati.













Scuola & Ricerca

In primo piano