Giovani agricoltori, la storia di Thomas Calovi
Una madre vedova a 39 anni, dei figli impegnati nell’azienda di famiglia e tanta voglia di costruire un futuro degno dopo aver studiato a San Michele: ecco la storia di Thomas, giovane agricoltore di Faedo
FAEDO. La storia di questa settimana ci porta sulla bella collina sopra San Michele all’Adige, nel paesino di Faedo, un paese di 400 abitanti collocato a 550 metri s.l. m, una collina particolarmente vocata alla viticoltura di qualità. Qui abbiamo incontrato un giovane di 24 anni, che dopo aver completato il corso di 4 anni di imprenditore agricolo alla FEM, con un anno dedicato alla scuola lavoro, è entrato a tempo pieno in azienda. Parliamo di Thomas Calovi, che precisa subito, «In campagna lavoro fin da quando ero bambino, a 10-12 anni ero sempre in campagna nei tempi liberi dalla scuola. Da li è nata la passione per la viticoltura e la frutticoltura. Poi, nell’anno duale ha avuto la fortuna di trascorrere diversi mesi nell’azienda di Faedo, Pojer e Sandri, un’occasione unica perché siamo in presenza di un’azienda leader in tutti i segmenti della viticoltura ed enologia. Completato gli studi poi ha fatto un anno di esperienza in un’azienda in Toscana». «Un’esperienza molto importante, sottolinea Thomas, che mi ha permesso di vedere i problemi del settore aldilà del ristretto territorio provinciale e mi ha fatto crescere molto».
Calovi ha presentato domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento, premio che gli è stato concesso, ed ora è in attesa dell’acconto dei 30 mila euro con i quali intende acquistare una sfogliatrice da usare per la sfogliatura delle viti, all’inizio estate al fine di poter fare il lavoro di sfogliatura molto in fretta quando è il momento giusto, eliminando molte ore di lavoro manuale, ma vuole acquistare anche un atomizzatore con ugelli antideriva ed è intenzionato a rifare parte dell’impianto irriguo da trasformare a goccia al fine di un consistente risparmio di acqua
che è uno degli obiettivi del nostro giovane in funzione della salvaguardia dell’ambinte, tema sul quale è molto sensibile.
L’organizzazione aziendale
Siamo in presenza di un’azienda, che pur essendo a conduzione famigliare, ha una superfice di 16 ettari dei quali il 60% coltivati a melo e il rimanente 40% a vite. «Sono tutti vigneti di montagna, precisa Thomas, dove coltiviamo Muller Thurgau, Pinot Grigio, Chardonnay e Traminer aromatico. Purtroppo quest’anno non è stato un anno felice, abbiamo avuto gelate primaverili e grandinate in estate, sia a Faedo, che a San Michele e Covelo di Terlago, paesi nei quali sono collocati i vigneti, per fortuna tutta la nostra azienda è coperta dall’assicurazione ma per noi è sempre triste vedere che il nostro lavoro va in fumo in un attimo. Le varietà di mele coltivate sono le Golden Delicious sulla collina di Vigo Meano, anche queste purtroppo colpite dalle grandinate, è un peccato perché avrebbero una bella pezzatura anche se quest’anno manca la solita fiammetta rossa che contraddistingue le mele Golden di montagna. Il danno su tutta l’azienda è stimato intorno al 60%. Ora siamo in raccolta della Golden mentre l’uva è tutta in cantina. L’uva era molto buona perfetto equilibrio fra grado zuccherino ed acidità, che ci permette di avere un’ottima base spumante. Sia per le mele che per l’uva siamo soci della Cantina Mezzacorona, e siamo soddisfatti della valorizzazione dei nostri prodotti».
Siamo in presenza di una famiglia che non è stata molto fortunata, la mamma Vanda è rimasta vedova a 39 anni, con un’azienda da gestire e tre figli piccoli da allevare. Potremmo dire che è stata bravissima, ha cresciuto i figli ed ha gestito l’azienda fin quando i figli hanno finito gli studi. Sia Thomas che il fratello Andrea, hanno studiato a San Michele. Ora Andrea sta facendo un’esperienza lavorativa in un’azienda dell’Alto Adige. «Nonostante ciò la gestione dell’azienda è famigliare, anche se in periodi come questo abbiamo fra i 15 e i 20 dipendenti stagionali, e quest’anno non è stato facile trovarli». Perché una scelta così impegnativa? L’abbiamo chiesto a Thomas direttamente: «La grande passione per la terra, e la volontà di proseguire nell’azienda famigliare mantenuta unita con tanti sacrifici. Fra mamma e figli (Thomas, Andrea ed Erica), è stata costituita società semplice agricola della quale lui il legale rappresentante».
Un sogno nel cassetto? «Certo, precisa Thomas, quello di farmi una bella famiglia con la quale condividere la mia vita», e c’è da scommettere che ci riuscirà visto che è un ragazzo molto maturo. «Fra i progetti futuri invece quello di ampliare un po’ l’azienda, sia a Covelo che a Vigo Meano ed impegnarsi a fondo in una produzione sempre più sostenibile. Ad esempio abbiamo grande attenzione al risparmio del carburante, ma anche in tutte le pratiche aziendali». «Ikl nosto motto è “Dobbiamo rispettare la terra se vogliamo che essa ci dia buoni risultati”. Di fatto ci stiamo muovendo nella direzione dell’agricoltura biologica, anche se per ora non siamo biologici». Nonostante i molti impegni in azienda Thomas è attivo anche come VVFF volontario del suo paese, Faedo, e l’inverno trova il tempo di qualche bella sciata sul Bondone dove le mie zie gestiscono l’Hotel Vason.