Gufo reale, l'Alto Adige "disinnesca" i tralicci pericolosi
Il progetto prevede l’identificazione, la mappatura e l’isolamento dei tarlicci con materiali speciali per evitare che i volatili che vi si posano muoiano fulminati
BOLZANO. Identificare, mappare e isolare i tralicci elettrici pericolosi per gli animali. È la misura portata all’attenzione oggi (28 luglio) dalla Ripartizione natura, paesaggio e sviluppo del territorio della Provincia di Bolzano.
«In Alto Adige esistono anche numerosi pericoli di origine antropica che minacciano i volatili – è la spiegazione in un comunicato – tra questi vi sono i tralicci dell'elettricità: soprattutto i tralicci di media tensione (da 10 kV a 60 kV) rappresentano un pericolo notevole per l'avifauna locale a causa delle ridotte distanze tra il traliccio e i fili della linea o altri componenti sotto tensione».
Particolarmente minacciato è il gufo reale, un rapace notturno protetto dalla Direttiva europea sulla conservazione degli uccelli selvatici.
«Grazie a misure mirate – prosegue la nota – la protezione dei volatili in Alto Adige viene ora gradualmente ampliata. Una di queste misure è l'identificazione e la mappatura delle linee elettriche e dei tralicci potenzialmente pericolosi».
La ragione è presto detta: quando gli uccelli si avvicinano o prendono il volo dai tralicci, spesso innescano un cortocircuito o addirittura un guasto a terra e restano uccisi. Inoltre, anche gli esemplari che si posano sulla linea elettrica possono morire sul colpo non appena entrano in contatto con materiali sotto tensione.
Il progetto è già stato sperimentato nella zona di San Maurizio a Bolzano, dove tutte le parti portatrici di corrente della linea elettrica Lmt 16 KV Erika sono state isolate con un materiale speciale.
I costi ammontano a 48.000 euro, provenienti dai fondi ambientali della centrale elettrica di Cardano.
«Sono necessarie altre misure simili, che vogliamo attuare insieme a Edyna – spiega Giulia Ligazzolo dell'Ufficio natura – sarebbe inoltre importante se la sicurezza dei volatili potesse essere presa in considerazione già nella fase di progettazione e costruzione dei tralicci».
Soddisfatta anche l'assessora provinciale alla natura e al paesaggio Maria Hochgruber Kuenzer: «Avere cura degli habitat – ha dichiarato – giova a tutto l'Alto Adige e alla sua alta qualità della vita».