Produzione delle olive: il crollo verticale dell’Alto Garda
Si è passati da quasi 4 tonnellate a poco meno di 170. E la Fem scende in campo per contrastare il calo della produzione
LAGO DI GARDA. Da quasi 4 mila tonnellate del 2021 alle misere 170 (scarse) tonnellate dello scorso anno. Il crollo della produzione di olive nel nord-est – anche nell’Alto Garda, territorio a cui si riferiscono gli impietosi numeri – è al centro di un incontro in programma giovedì 17 febbraio, alle ore 16, sul canale Youtube della Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele all'Adige.
L'incontro, alla sua seconda edizione, prevede un confronto tra le regioni produttive del nord est italiano e della Slovenia sulla annata olivicola appena conclusa e sulle prospettive per il 2022.
Il grido d’allarme dei produttori del lago era arrivato per bocca della presidente del consorzio Laura Turri: “rischiamo di sparire”
In Trentino - informa una nota - i quasi 1.500 olivicoltori dell'Alto Garda hanno prodotto nel 2021, su una superficie di circa 500 ettari, 169,7 tonnellate di olive, rispetto alle 3.962,3 tonnellate dell'anno precedente, con una resa in olio del 13,43% per un totale di 22,8 tonnellate.
La Fem sta mettendo a punto un piano di studio per poter attuare strategie di contrasto al calo di produzione.
Il convegno è organizzato in collaborazione tra Fem, Associazione interregionale produttori olivicoli, Centro di sperimentazione e assistenza agricola di Albenga, Associazione interprovinciale produttori olivicoli lombardi, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia, Istituto agrario e forestale di Nova Gorica.