Lago di Garda, pittore cade accidentalmente e muore
Eckhard Zylla, artista di Monaco, da mezzo secolo trascorreva le vacanze a Toscolano Maderno. Era arrivato da pochi giorni quando ha avuto l’incidente mortale. Il ricordo di Enzo Gallotta, memoria storica del paese
LAGO DI GARDA. Era tornato da pochi giorni sul “suo” lago di Garda, che aveva immortalato in una vita passata a dipingere, quando è caduto accidentalmente morendo all’ospedale di Gavardo.
Eckhard Zylla aveva 85 anni, e a Toscolano Maderno aveva una casa e ormai si sentiva di fatto un gardesano.
A ricordarlo è stato Enzo Gallotta, memoria storica del paese, che sui social ha scritto un lungo e appassionato ricordo.
«Un sensibile amico della nostra piccola patria. Lo è stato certamente Eckhard Zylla, artista di Monaco di Baviera e da mezzo secolo con solide radici a Toscolano Maderno, dove tiene casa a Camistero, che se n'è andato all'età di 85 anni. Arrivato pochi giorni fa dalla Germania con la moglie Irmi per un periodo di vacanza, è stato ricoverato dopo una caduta accidentale all'Ospedale di Gavardo dove è mancato ieri», scrive Gallotta.
«Protagonista della vita culturale in Baviera, profondo conoscitore della nostra terra e del lago, Eckhard ha dato vita negli anni a numerose mostre e ha coordinato iniziative artistiche internazionali che hanno avuto come sfondo la Valle della Cartiere e altri scorci del territorio nostro. Di cui conosceva i segreti del dialetto, cui faceva spesso ricorso con affabilità autentica. Si faceva chiamare anche Giuseppe, vezzo cui non ha mai rinunciato.
Nei suoi acquarelli ha fissato i luoghi più belli del nostro paese, che ha raccontato con la delicatezza dei suoi colori, con tratti mai banali. La piazza, il ponte, il porto di Toscolano, le colline, il lago.
Eckhard Zylla lascia la moglie Irmi, le figlie Jaqueline e Lina, il fratello Manfred. E gli amici.
Ci mancherà. Il feretro è ora composto alla Domus San Francesco (Onoranze funebri Vassalini), a Toscolano, fino a venerdì. Le ceneri saranno sparse in natura per sua volontà e della famiglia.
A lui un ricordo, un pensiero affettuoso e una preghiera. Ciao», conclude Enzo Gallotta.