Ciclovia del Garda, concluso il primo tratto di 1,5 chilometri. I costi lievitano a 66 milioni
Su 5 chilometri della sponda ovest, dal confine lombardo a Riva. Fugatti: «Non ci nascondiamo i problemi, ma sarà un volano per la mobilità sostenibile». Galleria delle Limniadi, lavori al via a novembre
TRENTO. Avanza la realizzazione del tratto trentino della Ciclovia del Garda, opera strategica di valenza nazionale per la mobilità e il turismo sostenibile sul lago, che interessa il Trentino assieme a Veneto e Lombardia. Sui cinque chilometri della sponda ovest, dal confine con la Lombardia a Riva del Garda, i lavori sono stati affidati e in parte conclusi per 1,5 chilometri.
La parte restante per oltre 3 chilometri è in fase di progettazione, mentre il tratto iniziale dal confine alla galleria Limniadi è prossimo all’appalto: l’avvio della procedura di gara e la relativa assegnazione sono previste nelle prossime settimane, per poi dare inizio ai lavori nel mese di novembre, con una durata di 210 giorni consecutivi.
Questa la fotografia aggiornata sullo stato dell’opera, per la parte di competenza della struttura commissariale, condivisa dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, dal vicepresidente Mario Tonina e dal commissario straordinario Francesco Misdaris, nell’incontro con il presidente della Comunità Alto Garda e Ledro Claudio Mimiola e il Comitato esecutivo della Comunità.
“I passi in avanti nella fase realizzativa e nella progettazione di quest’opera, che coinvolgono il commissario straordinario Misdaris per la parte di competenza, le strutture tecniche della Provincia per gli altri tratti e che avvengono in costante confronto con le amministrazioni locali, dimostrano che il nostro territorio sta onorando gli impegni su un’opera di grande rilevanza – ha precisato Fugatti –. Non ci nascondiamo che ci sono delle complessità: anche poche centinaia di metri implicano uno sforzo tecnico e un impegno finanziario notevoli, anche per via dell’aumento dei prezzi negli appalti. Ma non dimentichiamo l’obiettivo che ci poniamo: realizzare un percorso di grande valore, sicuro, adatto ad un’alta frequentazione e ai mezzi di soccorso. Un collegamento che sarà un volano per la mobilità e il turismo sostenibile e che vede i tecnici al lavoro sulle soluzioni che garantiranno la massima compatibilità e tutela del paesaggio unico del Garda. Infine - ha concluso il presidente - ci tengo a fare una precisazione sulle cifre circolate in relazione all'aumento dei costi: l'importo complessivo della sponda ovest, per il tratto trentino, è di circa 66 milioni di euro”.
Nel corso della riunione, che ha visto la presenza anche dei dirigenti generali del Dipartimento infrastrutture Luciano Martorano e del Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione Roberto Andreatta, nonché dal dirigente del Servizio opere stradali e ferroviarie Carlo Benigni, si è fatto il punto su un altro tratto di ciclabile importante, la U.F. 19 che unirà l’abitato di Torbole con Nago e soprattutto la ciclabile della valle dell’Adige con la “Torbole-Cadine” in direzione Trento, finanziata con fondi del PNRR, il cui progetto esecutivo è previsto per settembre.