Le colline avisiane raccontano la storia di Sara Ceccon: dalla formazione al successo agricolo
Assieme al marito conduce un'azienda frutti-viticola di 7,5 ettari, dei quali 5 sono coltivati a frutteto e 2,5 coltivati a vite. I frutteti sono prevalentemente in Valle dell'Adige, mentre i vigneti sono in collina di Pressano
PRESSANO DI LAVIS. Ancora una volta siamo a raccontare una storia che viene dalle colline "avisiane", è quella di una giovane signora che solo per passione e per la scelta di una vita all'aperto, ha voluto fare l'imprenditrice agricola tant'è che alla Fondazione Mach aveva scelto il percorso per diventare esperta forestale. Poi la decisione di iscriversi alla Facoltà di Agraria all'Università di Padova, dove si è laureata, creando così le condizioni ideali per fare l'imprenditrice agricola.
Nell'anno 2016, la giovane, la cui famiglia è originaria del Vanoi, ha costituito a Pressano una società semplice agricola con il marito Andrea Piffer. Parliamo di Sara Ceccon, 34 anni, che nel 2016 ha chiesto ed ottenuto il premio d'insediamento aziendale di 40 mila euro, che le è servito per il rinnovo di un frutteto con un impianto di Gala con copertura antigrandine, nella zona di Lavis, zona dove notoriamente le grandinate sono frequenti.
Ora assieme al marito conduce un'azienda frutti-viticola di 7,5 ettari, dei quali 5 sono coltivati a frutteto e 2,5 coltivati a vite. I frutteti sono prevalentemente in Valle dell'Adige, mentre i vigneti sono in collina di Pressano.
Le varietà di melo coltivate sono nella quasi totalità varietà richieste dal mercato e idonee per il fondo valle, avendo quasi abbandonato la varietà Golden Delicious. In ordine decrescente queste le varietà coltivate: Gala che è la maggioranza, poi una varietà nuova, la Gioia, che sta dando ottimi risultati sia dal punto di vista produttivo che di qualità, una varietà resistente, cosa questa molto importante perché da sempre l'azienda ha scelto la produzione con il metodo biologico.
Si tratta di una varietà che matura dopo la Gala, che di norma raccogliamo la seconda quindicina di agosto, cominciando a cavallo di Ferragosto, mentre la nuova, la Gioia, iniziamo gli stacchi la prima decade di settembre, quindi perfettamente in linea con le nostre esigenze lavorative, precisa la giovane agronoma. La varietà ha una produzione ottima sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, non è varietà sottoposta all'alternanza. Queste le caratteristiche di questa mela: bella pezzatura, bicolore con prevalenza del colore rosso, mentre il mercato ha risposto molto bene, e di conseguenza le liquidazioni della SFT, pur in tempi difficili, è stata abbastanza soddisfacente.
"Ora con l'adesione alla Op la Trentina, da parte della nostra cooperativa, speriamo che le liquidazioni siano ancora maggiori anche perché dopo alcuni anni di crisi pare che la domanda delle mele biologiche si sia ripresa", ci dice la Ceccon. Poi arriva il raccolto delle varietà tardive e per ultima la Pink Lady che di norma ultimiamo di raccogliere dopo metà novembre.
E i costi di produzione?
"Certo, sono maggiori che producendo prodotto integrato, ed anche la resa media ad ettaro è minore". Ed i vigneti sono coltivati biologicamente? chiediamo alla Ceccon. "Lo erano fino ad un paio di anni orsono, ma poi abbiamo dovuto abbandonare il biologico per le difficoltà di difesa dalle malattie funginee negli ultimi anni, a causa delle primavere molto piovose. Poi c'è anche il fatto che il prodotto biologico pur avendo una resa inferiore ed un costo di produzione maggiore, non viene pagato adeguatamente dalla Cantina di Lavis Valle di Cembra".
Progetti futuri?
"Siamo un'azienda che ha provveduto negli ultimi 10 anni ad un forte rinnovo varietale e pertanto su questo fronte c'è poco da rinnovare. Anche il parco macchine ed attrezzi agricoli, anche avvalendoci degli aiuti pubblici, sono stati rinnovati da poco.
"Ci sono ancora dei sogni nel cassetto?
"Certo, quello di avere un po' più di tempo libero da dedicare alla famiglia in quanto il ritmo di lavoro è molto forte".
Ma a questo punto è pentita della scelta?
"Assolutamente no, la rifarei ancora, anche se vi sono sempre problemi nuovi, dalla recrudescenza degli scopazzi, al problema del reperimento della manodopera che serve in alcuni momenti dell'anno: l'estate per il dirado dei meli e la sfogliatura delle viti e l'autunno per il periodo di raccolta. Ma sono problemi che riusciamo a gestire".
I suoi rapporti con l'ambiente come sono?
"Il fatto stesso che fin dall'inizio della nostra attività abbiamo scelto l'agricoltura biologica è la dimostrazione concreta della nostra scelta e sensibilità per l'ambiente. Certo, l'aggressività delle malattie fungine degli ultimi anni ci ha fatti tornare un po' indietro perché altrimenti non saremmo riusciti a produrre prodotti di qualità che è il prerequisito per mettere la nostra produzione sul mercato".
Nonostante il forte impegno in azienda e con le due figlie di 5 e 8 anni, riesce a trovare il tempo per impegnarsi nel comitato di gestione della scuola materna equiparata di Pressano, ritenuta un presidio molto importante per le giovani famiglie. Fa parte anche di Coldiretti Service, che fa un ottimo lavoro per il reperimento dei mezzi di produzione.
Il tempo per gli hobby non c'è, ma in compenso le figlie fanno tutte e due attività sportiva. A Pressano, ci sono altri 5-6 giovani sotto i 40 anni impegnati a tempo pieno in agricoltura.