Autonomia differenziata, via libera della Camera: il ddl è legge
Maratona notturna, 172 sì e 99 no. Calderoli: "Pagina storica". Il M5S intona l’Inno di Mameli. Le opposizioni: «Spaccano in due l’Italia col favore delle tenebre»
ROMA. Giunge dopo una lunga maratona notturna alla Camera il secondo e definitivo sì al disegno di legge sull'Autonomia differenziata del ministro Calderoli. L'Aula di Montecitorio ha infatti licenziato il provvedimento con 172 sì 99 voti contrari e 1 astenuto. E' legge.
"L'approvazione di oggi è il coronamento di anni e anni di battaglie politiche della Lega, all'interno delle istituzioni e nelle piazze insieme ai militanti, con un voto che scrive una pagina di storia per tutto il Paese". E' l'incipit del messaggio che il ministro delle Autonomie, Roberto Calderoli, posta su Facebook subito dopo l'approvazione della riforma dell'Autonomia. E alle critiche delle opposizioni replica: "Sbaglia chi dice che questo provvedimento spaccherà l'Italia, perché farà l'esatto contrario. L'obiettivo è permettere a tutte le Regioni di correre sempre più veloce, riducendo i divari territoriali e realizzando quell'unità che c'è solo sulla carta".
Il gruppo del M5s in Aula ha intonato l'inno di Mameli sventolando i tricolori che molti parlamentari pentastellati avevano al collo.
"Oggi siamo chiamati a discutere di un tema cruciale per l'assetto del Paese. Io penso che questa riforma prenda lo spunto da ciò che esprime l'articolo 5 della Costituzione". Lo ha detto Nazario Pagano (FI) intervenendo in dichiarazione di voto sull'autonomia. "Può rappresentare un'opportunità perché le nostre Regioni sono differenti tra loro", ha aggiunto. L'autonomia "serve ad avvicinare le istituzioni ai cittadini", evitando "il rischio di creare nuove disuguaglianze".
"Sancite che esistono cittadine e cittadini di serie A e di serie B a seconda della Regione in cui nascono. Non si è mai vista una sedicente patriota spaccare in due il paese con questa autonomia differenziata fatta senza un euro". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein parlando in dichiarazione di voto. Schlein ha puntato il dito contro FdI apostrofando il partito di Giorgia Meloni "Brandelli d'Italia o Fratelli di mezza Italia". La segretaria del Pd ha puntato il dito contro il voto nella seduta fiume notturna voluta dal centrodestra, "forse perché si vergogna", ha aggiunto.
Duro l’ex premier Giuseppe Conte, leader dei 5 Stelle. "Sono le 7.39: da ieri e per tutta questa notte stiamo contrastando la maggioranza decisa ad approvare, in questa seduta fiume alla Camera, il disegno di legge Spacca-Italia, che condanna il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento delle proprie condizioni riguardanti la sanità, l'istruzione, i trasporti. Continueremo a contrastarli in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze".