Arrivato l’emendamento Superbonus, spalma-crediti per il 2024
Per le banche dal 2025 non è più possibile compensare i crediti con debiti previdenziali. La norma, vale anche per gli studi finanziari, non tocca le persone fisiche
ROMA. Ê stato bollinato l'emendamento del governo al Decreto Superbonus. Il testo, in sei pagine, contiene anche la norma che prevede per le spese legate al Superbonus sostenute nell'anno 2024 la ripartizione della detrazione "in dieci quote annuali di pari importo". Sono previste anche norme specifiche per le banche, a partire dal 2025.
Per le banche dal 2025 non è più possibile compensare i crediti del Superbonus con debiti previdenziali. La norma, che vale anche per gli studi finanziari, non tocca invece le persone fisiche. Per quanto riguarda la rateizzazione dei crediti delle banche e delle società appartenenti ai gruppi bancari o assicurativi è prevista, a partire dall'anno 2025, la ripartizione in 6 rate annuali di pari importo: le rate dei crediti risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere cedute ad altri soggetti, oppure ulteriormente ripartite.
Le nuove norme non si applicano ai soggetti che abbiano acquistato le rate dei predetti crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75% dell'importo delle corrispondenti detrazioni. In pratica, la norma non penalizza gli istituti finanziari che hanno acquistato i crediti senza un eccessivo sconto.
Negli altri articoli dell'emendamento prevendo un fondo da 35 milioni per il 2025 per gli interventi di riqualificazione nelle aree interessate da piccoli interventi sismici e finanziamenti per 100 milioni per il 2025 la riqualificazione energetica e strutturale realizzata dagli enti del terzo settore, dalle onlus, dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale.