'Ndrangheta nel commercio dei prodotti petroliferi, sequestri anche in Trentino- Alto Adige
Provvedimenti in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria e Germania. Il valore complessivo è di oltre 80 milioni di euro
TRENTO. La Guardia di finanza di Reggio Calabria, nell’ambito delle indagini sull’infiltrazione della ‘Ndrangheta nel commercio dei prodotti petroliferi, ha sequestrato in Italia e all’estero, 20 compendi aziendali, 60 immobili, 86 autoveicoli e 1 milione di euro in denaro contante per un valore complessivo di oltre 80 milioni di euro.
I militari del comando provinciale calabrese, con il supporto operativo dello S.c.i.c.o., sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri, stanno dando esecuzione in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria e Germania, a un provvedimento emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale locale che ha disposto il sequestro di beni - per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro - riconducibili a tre imprenditori reggini che operavano prevalentemente nel settore del commercio dei prodotti petroliferi.
La posizione degli imprenditori era emersa già in precedenza nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale e conclusa nell’aprile del 2021 con l’esecuzione di provvedimenti cautelari personali nei confronti di 23 soggetti, tra cui i 3 imprenditori, e reali per oltre 620 milioni di euro.
L’operazione ha svelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’IVA e le accise, nonché sull’impiego di false dichiarazioni di intento, istituto che consente di acquistare in regime di non imponibilità.
In particolare l’associazione avrebbe gestito l’intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero dal deposito fiscale fino ai distributori stradali finali, interponendo tra queste due estremità della catena una serie di operatori economici - imprese “cartiera” di commercio di carburante, depositi commerciali e brokers locali - con lo scopo di evadere le imposte in modo fraudolento e sistematico.
Le società “cartiere” avrebbero asserito fraudolentemente di possedere tutti i requisiti richiesti al fine di poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa di settore, acquistando il prodotto
petrolifero senza l'applicazione dell’Iva. Tale prodotto, a seguito di meri passaggi “cartolari” tra le società coinvolte, sarebbe stato ceduto a prezzi concorrenziali ad individuati clienti, in danno, peraltro, degli onesti imprenditori del settore. Da ultimo, il sistema di ripulitura degli incassi sarebbe avvenuto anche per il tramite di famiglie di ‘ndrangheta portatrici di interessi nel settore della distribuzione dei prodotti petroliferi.
La Direzione distrettuale antimafia, sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata - ha delegato il Gico del Nucleo Polizia Economica Finanziaria di Reggio Calabria a svolgere apposita indagine a carattere economico/patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti dei citati imprenditori, di misure di prevenzione personali e patrimoniali.
L’attività in rassegna, anche valorizzando le risultanze delle pregresse indagini, ha consentito di rilevare il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità dei proposti, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.
Su queste basi con il provvedimento in esecuzione, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dell’intero compendio aziendale di 20 imprese - 3 delle quali con sede in Germania - attive prevalentemente nei settori del trasporto merci su strada, del commercio di prodotti petroliferi e del trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi, comprensivi, altresì, di 50 terreni e 10 fabbricati, 86 tra automezzi ed autoveicoli, anche di lusso, oltre 1 milione di euro in denaro contante, nonché ulteriori disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro.