giovani protagonisti

Stefano Turra: impegno a tutto campo fra allevamento e agritur

A Tonadico una doppia attività che il 21enne svolge assieme alla famiglia. E ora punta a una stalla nuova con annesso caseificio


di Carlo Bridi


TONADICO. Si è chiusa oggi la due giorni organizzata dalla Federazione allevatori del Trentino che ha avuto come oggetto l’impegno e l’esibizione delle capacità professionali dei giovani allevatori. Per questo abbiamo voluto dedicare un omaggio a questi stupendi giovani raccontando la storia di uno di loro. Si tratta di Stefano Turra, 21 anni di Tonadico, nato e cresciuto in una famiglia di allevatori, ma con una marcia in più: infatti la famiglia ha un’attività agrituristica a fianco a quella dell’allevamento. Stefano ha frequentato l’Istituto Agrario di san Michele, dove dopo 4 anni si è diplomato nella specializzazione lattiero casearia. Ma non soddisfatto ha frequentato anche un corso di specializzazione di Moretta a Cuneo – specifica  – nel comparto lattiero caseario.

Fino ad ora non ha ancora presentato la domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento pur avendone i titoli, in quanto prima vuole decidere con la famiglia come investire il premio. Stanno infatti valutando attentamente la sostenibilità economica della costruzione di una stalla nuova con annesso caseificio nel quale lavorare tutto il latte delle proprie vacche.

L’organizzazione dell’azienda

L’azienda è zootecnico-agrituristica in quanto a fianco alle 25 vacche da latte alleva anche 5-6 vitelloni all’anno che servono per garantire agli ospiti del locale agrituristico le proprie carni pregiate. Ma non solo: alleva anche una quindicina di maiali all’anno con i quali produce tutti gli insaccati tipici trentini che poi vende nell’agriturismo. Il locale agrituristico si trova in malga Canali, una piccola malga di 15 ettari nella quale Stefano porta i capi giovani e quelli in asciutta già dalla prossima settimana. La malga è situata a 1300 metri, molto vicina al paese di Tonadico. Lì si trova anche il locale agrituristico dove vengono serviti pranzi e cene: è dotato di 60 posti a sedere nei quali vengono servite le specialità fatte da mamma Lucia. Oltre alle carni dell’azienda il piatto forte sono i primi: zuppa di funghi, zuppa di cipolle e minestra d’orzo. “Vi sono molte persone  - afferma Stefano - che vengono appositamente in malga per mangiare le nostre zuppe. L’agriturismo è aperto tutti i giorni da giugno a settembre, poi nei fine settimana, fino alle feste di fine anno quando il locale resta aperto per una ventina di giorni. Poi anche sotto Pasqua riapriamo e andiamo avanti con i fine settimana fino a fine maggio. Durante l’estate la maggior parte delle vacche in lattazione e i capi da rimonta vengono monticate a Malga Vallazza a Passo Valles e io faccio i formaggi del poco latte che abbiamo”, precisa Stefano.

"I formaggi più apprezzati sono la classica Tosella primierotta, che va a ruba, ma anche un formaggio stagionato da vendere nel nostro agriturismo. 5-6 vacche da latte con i loro vitelli vengono monticate a malga Canali. Durante l’inverno, quando il latte raggiunge una quantità maggiore, viene portato al Caseificio Primiero che lo valorizza abbastanza bene. Lo scorso anno la liquidazione media è stata di 0,62 euro a kg. Il problema per noi - prosegue il giovane – è quello dei costi di produzione, che nel 2022-23 avevano raggiunto prezzi pazzi per mangimi, medica e tutti gli altri prodotti che dobbiamo comparare: ora si sono un po’ stabilizzati ma sono sempre alti. In azienda alleviamo anche 25-30 capre e pecore che ci danno gli agnelli e i capretti”. L’azienda ha una meccanizzazione di tutto punto: 2 trattrici più tutte le attrezzature necessarie per la fienagione. “Certo – precisa Turra – se ci siamo potuti attrezzare bene lo dobbiamo alle entrate dell’agriturismo più che a quelle della stalla”.

Fra prati in proprietà e in affitto, la famiglia Turra falcia fra i 25 e i 30 ettari, che aggiunti ai 15 ettari di malga Canali ci dicono quanto importante sia il ruolo di allevatori per la conservazione dell’ambiente. “Un ruolo che non ci viene riconosciuto adeguatamente”, precisa Turra.

“Fra i progetti futuri, il più importante è sicuramente quello già accennato della costruzione di una nuova stalla con annesso caseificio: è questo anche il mio sogno nel cassetto”, precisa Stefano.

Alla domanda se sia pentito della sua scelta visto che quello dell’allevatore è un lavoro molto duro con alzata alle 5.30 l’estate e alle 6 l’inverno, Stefano risponde: “Sinceramente no, lavorare con gli animali mi piace molto, anche se è molto impegnativo, perché si lavora 365 giorni all’anno. Per fortuna io ho mio padre, che essendo molto giovane mi lascia del tempo libero per le mie grandi passioni: lo sci l’inverno e l’hobby di componente del coro alpino “Sass Maor”: questo molto impegnativo fra prove e concerti durante tutto l’anno”.

E il rapporto con l’ambiente? “Di grande rispetto, cosciente del contributo che noi allevatori diamo alla conservazione dei prati e dei pascoli per impedire che diventino dominio dei rovi e del bosco con grave danno anche dal punto di vista ambientale” precisa. Stefano e i due fratelli di 15 e 10 anni sono membri dello Junior Club giovani allevatori.

“A Tonadico vi sono anche altri 10-15 giovani presenti in aziende di famiglia a tempo pieno e c’è una bella intesa fra di noi anche se ognuno porta le proprie idee”.













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