Riccardo Zattoni, poco più di vent’anni e un’azienda frutticola da portare avanti in Val di Non
Il giovane ha seguito le orme del padre ed è oggi a capo dell’azienda che conta circa 4 ettari e produce principalmente mele.
Predaia. Ancora una volta siamo a raccontare la storia di un giovane, non ancora ventiduenne, con idee molto chiare sul suo futuro di imprenditore agricolo, o meglio, di frutticoltore a tempo pieno, che conduce a Tres, a 800 metri sul livello del mare, un’azienda frutticola.
Parliamo di Riccardo Zattoni, che compirà i 22 anni questa settimana e dopo il diploma di perito meccanico conseguito a Cles, non ha avuto dubbi nell’inserirsi immediatamente nell’azienda di famiglia che ha preso in affitto dal papà Angelo sessantenne e da poco in pensione. Riccardo, per accedere ai benefici previsti per i giovani imprenditori, ha da poco concluso il corso biennale delle 600 ore organizzato da FEM, un corso, precisa, interessante anche per la dedizione del coordinatore Paolo Dallavalle. A giugno riceverà il brevetto professionale che gli darà diritto di incassare il premio d’insediamento che ha già chiesto. Il giovane sa di essere in graduatoria, ma per ottenere l’acconto di 30 mila euro aspetta di avere tutte le carte in regola. «Questi soldi - afferma - mi serviranno per effettuare una serie di miglioramenti fondiari e per aggiornamento del parco macchine»
L’organizzazione dell’azienda
L’azienda ha una superficie complessiva di poco meno di 4 ettari ed è suddivisa in quattro appezzamenti, più uno piccolo, quindi una superfice media per appezzamento di poco meno di un ettaro, una media molto alta per la Valle di Non. Tutti i terreni sono di proprietà del padre, ed il giovane Riccardo li ha presi in affitto quando è diventato titolare d’azienda, un paio d’anni orsono. Le principali varietà di meli coltivati sono in ordine decrescente: la Golden Delicious, circa due ettari (una varietà che a questa altitudine viene con una fiammetta rossa eccezionale), la Red Delicious poco meno di un ettaro e il resto Gala.
L’azienda è stata rinnovata dopo la grande epidemia degli scopazzi degli inizi degli anni 2000 le piante vanno dagli otto ai 15 anni di età. La produzione media ettaro è buona, ma non eccezionale, siamo fra i 600 e i 700 quintali ad ettaro. Ora, siamo nel momento della fioritura e quest’anno si registra una alternanza di produzione, ma per fortuna interessa solo un numero contenuto di piante. «Il parco macchine è adeguato alle esigenze dell’azienda – spiega Zattoni – abbiamo due trattrici, un carro raccolta, un atomizzatore con ugelli antideriva e tutte le altre attrezzature che un’azienda frutticola moderna richiede. Le mele vengono conferite tutte al Consorzio frutta COCEA, socio di Melinda, che sa valorizzare molto bene le nostre produzioni».
Ma perché la scelta di fare il frutticoltore dopo il diploma di perito meccanico?
Per me era importante conseguire un diploma di scuola superiore, ma non ho mai avuto dubbi sul fatto che avrei fatto il frutticoltore proseguendo nell’attività di papà Angelo, vista la mia grande passione per questa professione che ho coltivato fin da bambino.
Quali sono i progetti futuri?
Sicuramente ampliare un po’ l’azienda anche se in Valle di Non, la cosa non è molto facile, ma non penso ai piccoli frutti o alle ciliegie, colture queste molto impegnative come mano d’opera, preferisco concentrarmi sulle mele anche perché riusciamo ad avere una produzione di alta qualità.
Ma a poco più di 20 anni ci sono anche molti sogni nel cassetto, anche se il più importante lo ha realizzato, quello di farsi una bella azienda frutticola da gestire, il suo sogno è quello di farsi, a suo tempo, una bella famiglia, e consolidare l’azienda. «Certo, il sogno e l’auspicio più importante è quello di conservarsi in buona salute» dichiara il giovane, con i piedi ben saldi a terra.
Alla domanda se è pentito della scelta, netta la risposta: «Assolutamente no! E’ una scelta che rifarei 100 volte. Certo, ci vuole professionalità, per questo ho da poco terminato il corso per il conseguimento del brevetto professionale agricolo»
E i suoi rapporti con l’ambiente, in una valle nella quale è forte la sensibilità ambientale quali sono?
Di grande rispetto, particolarmente nella scelta dei trattamenti antiparassitari e anticrittogamici vengono fatti solo quelli indispensabili, siamo molto attenti alla tutela delle api in questo periodo nel quale il consorzio di miglioramento fondiario ha distribuito su tutti i frutteti dei soci le arnie di api per una migliore fecondazione dei meli.
Al bio ha pensato, ma è molto difficile da reggere sia per i costi di produzione molto alti che per una remunerazione non adeguata delle mele bio. Riccardo è molto impegnato nel sociale come socio dell’AGIA, l’organizzazione dei giovani agricoltori della CIA, e nel Consorzio di miglioramento Fondiario. Fra gli hobby fino quando studiava praticava il calcio, ora la palestra e le camminante in montagna durante l’estate con gli amici.
E il futuro come lo vede Riccardo?
Problemi ne abbiamo, cominciando dalla difficoltà a trovare la mano d’opera, i costi che aumentano e i prezzi delle mele che restano stabili, ma procediamo con ottimismo, che non deve mancare mai.