Sait, premi fissi più alti a chi guadagna di meno
TRENTO. Si rivedranno la settimana prossima i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e i vertici di Sait per tentare di sbloccare la trattativa sul contratto integrativo disdetto dall’azienda a fine 2018....
TRENTO. Si rivedranno la settimana prossima i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e i vertici di Sait per tentare di sbloccare la trattativa sul contratto integrativo disdetto dall’azienda a fine 2018. Dopo mesi di distanza siderale tra le parti, l’ultimo incontro si era concluso con un’apertura da parte di Sait che aveva messo sul piatto l’ipotesi di mantenere una quota fissa pari al 50% del premio, mentre l’altro 50% rimarrebbe variabile. Parliamo complessivamente di un integrativo che vale 3000 euro all’anno e che, inizialmente, il consorzio voleva rivedere in base a criteri totalmente variabili.
Nell’incontro di ieri Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno presentato una proposta di nuovo contratto integrativo che prevede sia il mantenimento di una parte fissa di retribuzione, in percentuale più ampia per i livelli più bassi, sia una cifra consistente del salario accessorio calcolato con criteri variabili. A queste si aggiungono anche richieste sul piano normativo per migliorare la conciliazione vita lavoro. Spiega Walter Largher della Uil: «Rispetto alla proposta dell’azienda, avevamo bisogno di alcuni dati per capire al meglio quale sia lo sviluppo reale dell’integrativo in base a questi parametri. Noi non conosciamo nel dettaglio le singole retribuzioni dei lavoratori. Poiché la proposta dell’azienda prevede di calcolare la parte variabile del nuovo integrativo in base allo stipendio mensile - cosa che garantisce di più gli stipendi più bassi - abbiamo chiesto a Sait di avere dei dati analitici sulle proprio sulle singole retribuzioni per calcolare il punto di caduta della proposta». Le parti torneranno ad incontrarsi la prossima settimana.