l’andamento

Mercato immobiliare trentino, crescita del 7%

Le rilevazioni di Fimaa: aumentano del 22% gli atti notarili relativi agli immobili ad uso abitativo (nella foto, da sinistra, Paolo Borzaga, Severino Rigotti e Oreste Marco Poma)



TRENTO. È positivo il saldo delle compravendite immobiliari in Trentino nel primo trimestre del 2022: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, che corrispondono a quanto rilevano le agenzie immobiliari di Fimaa, il numero degli acquisti di immobili è salito del 6,81% nel periodo gennaio-febbraio 2022 rispetto allo stesso intervallo dell’anno precedente. «Un dato che ci fa essere positivi, in un momento che è tuttavia ancora molto delicato» commenta il presidente dell’associazione Severino Rigotti.

È stato presentato stamattina, nella sede di Confcommercio Trentino, il consueto report trimestrale sul mercato immobiliare in provincia di Trento curato da FIMAA Trentino, l’associazione delle Agenzie immobiliari guidata da Severino Rigotti.

«La nostra categoria copre - spiega Rigotti - circa il 50/60% del mercato immobiliare, con una tendenza alla crescita, il che ci fa molto piacere perché è il segnale che la gente si rende conto quanto sia prezioso il nostro lavoro, in termini di garanzia e tutela. La compravendita immobiliare presenta molti aspetti critici che solo un professionista sa affrontare nella sua totalità».

«I notai trentini - ha detto il presidente del Collegio notarile di Trento e Rovereto Orazio Marco Poma - registrano una crescita del 22% degli atti notarili relativi agli immobili ad uso abitativo. Crescono anche i terreni con un +15% ed il comparto commerciale/industriale, con un +44%. Parallelamente, crescono anche gli atti relativi ai mutui (nuove stipule o rinegoziazioni), per un valore che raggiunge il +25%.

L’impressione è che la voglia di casa sia sostenuta, anche se una crescita a doppia cifra difficilmente potrà essere mantenuta nel corso dell’anno. È più verosimile che si tratti di un momento particolare che nei prossimi mesi si normalizzerà su valori meno eclatanti. In generale, tuttavia, si può dire che il mercato è sano».

L’Agenzia delle Entrate, con il direttore dell’Ufficio provinciale Territorio Paolo Borzaga, ha invece posto l’accento sulle compravendite immobiliari: «Come Agenzia noi registriamo una crescita del 6,81% nel primo trimestre del 2022. Il 2021, che doveva essere un anno che ci forniva indicazioni su come avrebbe reagito il mercato dopo la pandemia, si è chiuso positivamente: +18,4% sul 2020 (ma il dato era fortemente condizionato dai lockdown) e +9% sul 2019, anno “normale”. La tendenza dei primi mesi del 2022 quindi indicano un mercato positivo, che cresce».

«Anche gli agenti immobiliari - spiega Rigotti - si attestano sulle cifre indicate dall’Agenzia delle Entrate. Il mercato sta vivendo una fase molto complicata. Il bonus 110%, ad esempio, dopo una prima fase che ha dato effettivamente ossigeno al settore, ora si sta sviluppando un po’ oltre quelli che erano i confini iniziali e probabilmente previsti dal legislatore.

D’altra parte i rincari delle materie prime spingono i prezzi del nuovo al rialzo, anche se il dato delle compravendite di terreni in aumento sono un ottimo segnale, perché indicano che ci sono progetti di investimento.

Buono anche il segnale che ci arriva da alcune zone per quel che riguarda la crescita dei prezzi. Nei prossimi mesi dovremo osservare il comportamento degli istituti di credito, per capire come si orienterà il costo del denaro.

Certo è che in questi mesi si stanno riducendo le inserzioni di vendita sui portali online, che può significare un atteggiamento di attesa da parte dei proprietari».













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