Mele, in Trentino previsti frutti meno abbondanti e più piccoli
Il confronto viene fatto con un’annata eccezionale come quella del 2020. Preoccupazioni per i danni da maltempo
TRENTO. In un vertice internazionale organizzato online fra i rappresentati dei principali paesi produttori di mele, è emerso che anche l’annata di quest’anno non sarà abbondante. “Dalla Spagna alla Francia queste sono le indicazioni emerse”, dice Remo Paterno, presidente della OP Cio-Serene Star.
Non è tanto che manchi il numero delle mele quanto la pezzatura: “A parte il fatto che la stagione è in ritardo rispetto all’anno scorso di circa una decina di giorni, la pezzatura è generalmente piccola - precisa Paterno – e questo vale anche in Italia. Secondo le prime stime mancherebbero mediamente 6-7 mm di pezzatura, ed ogni mm equivale al 4% della produzione”.
Anche secondo il presidente di Melinda “la pezzatura è piccola in tutta Europa, e nelle Valli del Noce questo vorrebbe dire circa un 10% in meno sul 2020, che è stata un’annata molto buona. Ma è presto per parlare - precisa Michele Odorizzi –: la stagione è ancora lunga e non si sa quali saranno gli eventi atmosferici che ci attendono da qui a quando andremo in raccolta visto che dopo una stagione nel complesso buona, da qualche giorno sono iniziate le grandinate. Quelle di giovedì scorso hanno colpito duramente circa 500 ettari in valle e domenica pomeriggio ne sono arrivate altre particolarmente in bassa valle di Non. Inoltre le varietà più sensibili al freddo, ossia Renetta Canada e Stark, hanno subito danni da freddo primaverile. Le altre tutto sommato se la sono cavata abbastanza bene, meglio di quanto ad aprile si temeva”.
Anche dalle realtà più piccole le indicazioni sono analoghe: per la Sft, secondo il presidente Riccardo Forti, si stima una produzione sui 200 mila quintali contro i 235 mila del 2020: anche in questo caso “la pezzatura media è più piccola del solito e questa incide molto sulla quantità che si andranno a produrre. In questo caso il ritardo sulla media è calcolato in una settimana. La merce fino ad ora è molto bella, le zone colpite da grandine fico ad ora sono molto contenute e c’è molta produzione coperta da reti antigrandine”.
Anche la produzione biologica, che in questa cooperativa copre poco meno del 50% dell’intera produzione è molto bella: certo, le piogge frequenti di questi giorni, stanno creando dei problemi di ripetizione dei trattamenti appena fatti, con le piogge scroscianti, in 10 minuti si distrugge il lavoro che è costato molto tempo e molti soldi per fare il trattamento, in quanto sul prodotto biologico si usa solo il rame contro la ticchiolatura ed è facilmente dilavabile.
L’ultima testimonianza di questa carrellata, viene da Mezzocorona. Com’è noto al magazzino del gruppo Mezzacorona arrivano mele da molte zone del Trentino, questo quest’anno è una fortune perché la zona produttiva di mele fra Mezzocorona e Roveré della Luna dove si coltivano le mele la grandinata di giovedì scorso ha danneggiato al 100% tutta la produzione. “Per quanto riguarda la produzione si stima in calo del 10%”, afferma Mauro Varner, storico tecnico agricolo del Gruppo.
Le conclusioni della campagna 2020-2021
Siamo ormai nella fase conclusiva della campagna vendite, ed il 2020 è destinato ad andare in archivio come un anno molto buono. La produzione, a differenza di quello che è successo nel resto d’Europa, è stata eccellente sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. La grandine nel complesso ha fatto pochi danni, così pure le gelate. Il fatto che altrove mancasse produzione, ha fatto sì che il mercato sia stato generalmente sostenuto e si arrivasse alla nuova stagione con i magazzini vuoti e una buona remunerazione del prodotto.