Il Trentino celebra le bollicine di montagna: terza edizione per il Festival TrentoDoc
Dal 22 al 24 settembre quasi 100 appuntamenti curati dalle 42 case spumantistiche diffuse sul territorio trentino
TRENTO. Dal 22 al 24 settembre torna per la terza edizione il Trentodoc Festival, Bollicine di Montagna, che prevede fra l’altro l’organizzazione di quasi 100 appuntamenti curati dalle 42 case spumantistiche diffuse sul territorio trentino per scoprire i luoghi di produzione delle bollicine di montagna.
All’amministratore delgato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini, che assieme all’Istituto Trentodoc, ha organizzato l’evento, abbiamo chiesto con quale spirito si è arrivati a questa terza edizione.
“Quando a ottobre 2022 abbiamo inaugurato la prima edizione ci siamo posti l’obiettivo di raccontare e far conoscere questa nostra eccellenza attraverso appuntamenti dal grande valore in luoghi particolarmente suggestivi del centro storico di Trento, oltre che sul territorio. Grande attenzione è stata posta alle esperienze nelle aziende dei produttori registrando, nella prima edizione, oltre 4000 partecipanti complessivi. Nella successiva edizione abbiamo ampliato la proposta degli incontri nelle case spumantistiche; più del doppio rispetto alla prima edizione e anche i numeri hanno confermato l’apprezzamento del pubblico, raddoppiato. Per il 2024 sono previsti oltre 40 eventi in città e aumentano ancora quelli nelle case spumantistiche, ben 97”.
E il rapporto agricoltura turismo?
“Emerge dai dati che eventi come questo, danno una reale spinta al turismo in una stagione come quella autunnale, molto interessante per il Trentino, in piena sintonia con la strategia che, come sistema turistico, ci siamo posti: il turismo deve essere sempre più sostenibile. Per fare questo vogliamo rendere vivo il nostro territorio durante l’intero anno valorizzando in particolare le cosiddette ‘belle stagioni’, la primavera e l’autunno”.
Rossini, questo Festival può contribuire a dare maggior consapevolezza al territorio e ai produttori di poter offrire un prodotto enoturistico sempre più di qualità?
“Credo proprio di si, perché la crescita costante del numero e della varietà di proposte da parte delle cantine sul territorio, durante il Festival e non solo, sono la dimostrazione che questa consapevolezza è stata percepita. Grazie a loro e alle Strade del Vino e dei Sapori, il Trentino sta costruendo un distretto enoturistico di assoluto valore.
Fin dalla prima edizione gli organizzatori del festival hanno puntato al coinvolgimento di tutti gli attori del settore; non a caso il festival è strutturato secondo diversi filoni. Quali sono i più importanti?
“Sicuramente l’aver coinvolto il Corriere della Sera con il suo vice direttore Luciano Ferraro, nominato direttore artistico del Festival, ha dato una marcia in più. Spiccano i Wine Talk all’interno dei quali verranno affrontati alcuni temi di stretta attualità legati al mondo del vino e del Trentodoc, dall’intelligenza artificiale al futuro della vigna, ai nuovi mercati, con professionisti del settore. Tra i personaggi dell’arte e dello spettacolo protagonisti delle Sparkling Stories avremo il direttore d’orchestra Beppe Vessicchio, l’architetto Mario Cucinella, l'attrice e comica Brenda Lodigiani e il cantautore Vasco Brondi. Per i Trentodoc Tasting attendiamo i sette migliori sommellier d’Italia insieme a Essie Avellan, Master of Wine esperta del mondo sparkling. Con le Cook Tales proporremo un viaggio nel gusto e nel genio creativo degli Chef più interessanti del panorama italiano ed europeo, protagonisti di show cooking e incontri”.
Certo, conclude l’Ad. di Trentino Marketing “anche l’enoturismo in Trentino dove è ben radicato, potrà trarre beneficio da questo evento. Basti pensare che tutte le cantine più prestigiose del territorio propongono una o più etichette di Trentodoc e quindi nelle attività di enoturismo il racconto del Trentodoc vi entra a pieno titolo, comprese le degustazioni. Il festival punta molto sul far vivere le esperienze sul territorio cercando di coinvolgere un pubblico ampio grazie ad una diversificazione delle proposte nelle aziende che aderiscono a Trentodoc in cantina”.