Gelate notturne, i rischi maggiori in valle dell’Adige
Una settimana delicata sul fronte meteo dopo che i danni delle prime gelate sono stati fortunatamente lievi
TRENTO. Oggi venti forti e freddi settentrionali con freddo, fòhn in valle e raffiche localmente superiori a 60 km/ora. Nella prossima notte possibili gelate da avvezione sopra gli 800 metri-1000 metri mentre anche a quote basse nelle zone pianeggianti dove si attenuerà o cesserà il vento, le temperature notturne potranno scendere alcuni gradi sotto lo zero. La presenza di vento e la possibilità di annuvolamenti dopo mezzanotte potrebbe limitare un po’ l’abbassamento termico notturno.
Ad affermarlo Meteo Trentino Agricoltura della Provincia che per mercoledì 7 aprile prevede ancora venti nordoccidentali generalmente meno intensi di oggi fatte eccezioni probabilmente per le vallate orientate a nordovest –sudest dove potranno verificarsi forti raffiche di fòhn.
Giovedì 8 aprile ancora piogge assenti con temperature massime in aumento. Nella notte tra giovedì e venerdì ancora possibili gelate da irradiamento specie nelle zone pianeggianti e poco ventilate. Venerdì e sabato fino a sera piogge assenti. Da sabato sera a martedì probabili precipitazioni a tratti diffuse con temperature notturne ben sopra la media.
Queste le previsioni probabilistiche come le chiama Meteo Trentino, per la settimana. Va rilevato che più la stagione agricola va avanti maggiori sono le possibilità di gelate favorite anche dalla siccità essendo ormai quasi due mesi con assenza di piogge. Per questo motivo viene consigliato l’apertura degli impianti irrigui per assicurare una maggiore umidità nel terreno e quindi un minor rischio di gelate.
Fino ad ora i danni in agricoltura non sembrerebbero ancora molti, forse un po’ di perdita sul fronte della qualità nell’Alto Garda, ma andando avanti i rischi sono maggiori perché le piante si trovano nella più delicata fase fenologica almeno in Valle dell’Adige e nelle parti più basse delle valli laterali dove siamo in piena fioritura. Problemi sono segnalati dai tecnici di settore anche per il mirtillo gigante che si trova ormai negli stadi fenologici molto delicati per il freddo.
La difesa attiva è praticata in zone limitate, dove c’è abbondanza di acqua da falda che ha permesso la realizzazione di pozzi per alimentare gli impianti antibrina e anti gelo con la pioggia lenta, oppure nei ciliegeti specializzati della Valle di Non, dell’Alta Valsugana e delle Giudicarie dove si è provveduto a stendere i teli antipioggia ed a attivare un sistema di riscaldamento con candele e/o fornelli che possono alzare la temperatura di qualche grado. Ma è una pratica molto costosa che per essere economica non può durare più di qualche notte.
In alternativa rimane solo l’assicurazione pratica molto diffusa in Trentino dove oltre il valore dei prodotti assicurati sfiora i i 400 milioni dei quali più di 5 milioni di ciliegie, che porta il Trentino a primeggiare come percentuale di prodotto assicurato. L’alto Adige è sotto di alcune decine di punti e il resto d’Italia mediamente è assicurato per meno di un terzo della percentuale trentina.