Ecco il piano d’emergenza contro la malattia delle viti
La Provincia mette in piedi delle nuove procedure per affrontare le emergenze fitosanitarie, ad iniziare dalla famigerata “flavescenza dorata delle viti”
TRENTO. Per assicurare un’immediata risposta operativa alle emergenze fitosanitarie, la Provincia autonoma di Trento ha messo a punto nuove procedure e modalità di organizzazione delle necessarie azioni tecniche, operative e amministrative. Contestualmente, l’esecutivo ha approvato un Piano d’azione per rendere più efficace la lotta al fitoplasma agente della flavescenza dorata della vite e al suo vettore.
I due documenti sono approdati sul tavolo della Giunta, su proposta dell’assessore provinciale all’agricoltura.
In caso di ritrovamento (anche sospetto) di organismi nocivi nei campi, viene confermato l’obbligo di segnalazione per poi procedere tempestivamente con le misure cautelative contro la diffusione della fitopatia. Qualora venga dichiarata un’emergenza fitosanitaria, il Servizio fitosanitario provinciale istituirà un’Unità territoriale di emergenza e allerterà il Tavolo verde provinciale.
Per quanto riguarda specificatamente la flavescenza dorata, il Piano d’azione si pone come obiettivo primario il rafforzamento dei monitoraggi in campo anche sui terreni incolti e abbandonati, oltre alla sensibilizzazione nei confronti dei viticoltori e dei piccoli coltivatori, cercando di incrementare il livello di consapevolezza sulla gravità di questa fitopatia.
Secondo quanto riportato nel Piano è inoltre necessario aumentare la velocità e l’efficacia di applicazione delle misure fitosanitarie ed assicurare un’adeguata copertura – in particolare attraverso gli strumenti di gestione del rischio – nei confronti dei viticoltori più colpiti dalla flavescenza dorata della vite.
La flavescenza dorata è presente in tutte le aree viticole del Nord Italia ed è ad oggi in una fase di ulteriore espansione, nonostante da oltre un ventennio nel nostro Paese siano in vigore specifiche e puntuali misure fitosanitarie per contenerne la diffusione e limitare danni. I risultati delle attività svolte in Trentino nel 2020 e le prime verifiche in campo quest’anno, sono fonte di preoccupazione per il settore viticolo poiché la fitopatologia appare in fase di grave recrudescenza. La problematica interessa tutto il territorio viticolo provinciale e la situazione assume localmente tratti emergenziali.
L’estirpo immediato di ogni pianta sintomatica e la lotta tempestiva ai vettori costituiscono ad oggi gli strumenti più efficaci per il controllo e il contenimento dei devastanti impatti che il patogeno può avere sulla filiera vitivinicola
Per il raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano d’azione, oltre al Servizio fitosanitario provinciale e alla Fondazione Mach, sono stati coinvolti i principali portatori d’interesse privati, che si impegnano ad agire in modo coordinato secondo quanto stabilito dal Tavolo appositamente istituito (Organizzazioni professionali degli agricoltori, Associazioni dei produttori, Cantine sociali, liberi professionisti, Consorzi di tutela e Consorzio di difesa dei produttori agricoli).