la riflessione

Contro fame e povertà ognuno di noi può fare la sua parte

Oggi è la 45ma giornata mondiale dell’Alimentazione. Il 10% degli italiani versano in povertà assoluta. Cibo, salute e ambiente sono profondamente connessi


di Carlo Bridi


TRENTO. “Diritto al cibo come diritto universale per ogni cittadino del pianeta: è questo il tema della 45ma giornata mondiale dell’Alimentazione “World Food Day 2024 promosso dalla FAO per oggi mercoledì 16 ottobre.

Il diritto al cibo per una vita ed un futuro migliore, è solennemente sancito dalla Dichiarazione Universale sui Diritti Umani e da ben due patti internazionali giuridicamente vincolanti. Ebbene, al mondo 733 milioni di persone soffrono gravemente la fame a causa di conflitti armati, ricorrenti shock climatici e crisi economiche che hanno una gravissima ripercussione sulle fasce più deboli e vulnerabili della popolazione. Nella sola Italia è in costante aumento il numero delle persone che soffrono gravemente la fame esattamente 5,7 milioni di cittadini italiani che sono in povertà assoluta. La spiegazione viene dal prof. Andrea Segrè che sul tema ha fatto una nuova inchiesta. Ormai sono più del 10% della popolazione. Questo, nonostante che gli agricoltori di tutto il mondo producano quantità e qualità di cibo superiori ai fabbisogni dell’intera popolazione mondiale.

Ma perché dedicare la giornata mondiale dell’alimentazione al cibo si chiede la FAO? Il cibo rappresenta diversità, nutrizione, disponibilità, accessibilità e sicurezza. Nei nostri campi, nei nostri mari, nei nostri mercati e sulla nostra tavola dovrebbe essere disponibile una maggiore varietà di alimenti nutrienti in funzione della salute, non a caso è questo il tema centrale degli interventi del sott. Dario Piccoli, nei suoi moltissimi incontri con le scuole di ogni ordine e grado della scuola trentina all’interno del progetto di ASSFRON, l’associazione trentina di volontariato, che ha fra i suoi scopi principali quello dell’educazione alimentare fatta nel rispetto dell’ambiente e per la nostra salute. Il dott. Piccoli ripete costantemente che cibo, salute e ambiente sono profondamente connessi. Al centro dell’intervento il pediatra mette la piramide ambientale e la piramide alimentare. Ambedue evidenziano con grande chiarezza, come una dieta sana con un’alimentazione che comprenda tante verdure e tanta frutta, carne rossa non più di tre volte in settimana oltre che far bene alla salute fa bene anche all’ambiente. Non dimentichiamo che l’impazzimento del clima è prevalentemente responsabilità nostra, nel 2024 il pianeta ha esaurito a causa degli eccessi di Co2 nell’atmosfera, le proprie capacità rigenerative per l’intero anno il 31 luglio, ma sull’Arco Alpino, si è calcolata che questa data va anticipata di due mesi, a dine maggio.

Ma torniamo alla FAO, secondo i dati pubblicati in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, nel mondo vi sono circa 2,8 miliardi di persone che non possono permettersi un’alimentazione corretta. Questo, mentre è noto che un’alimentazione scorretta è la principale causa di tutte le forme di malnutrizione: denutrizione, carenza di micronutrienti e obesità, oggi presenti nella maggior parte dei paesi e trasversale rispetto alle classi socioeconomiche. Sono sempre di più le persone che non possono permettersi di seguire una dieta sana. Le persone più vulnerabili sono spesso costrette a consumare alimenti di base o prodotti a buon mercato- spesso malsani- mentre altre non hanno accesso a generi alimentari freschi o diversificati, non dispongono delle informazioni necessarie per adottare un regime alimentare nutriente o magari optano per la praticità d’uso. Certo, la fame ha diverse cause, e derivano da fattori concomitanti come conflitti armati (oggi nel mondo sono 56 i conflitti aperti), fenomeni metereologici estremi che si verificano con sempre maggiore frequenza e pesantezza, e shock economici. Ma noi cosa possiamo fare si chiede la FAO? Solo quando tutti potranno godere del diritto umano al cibo, saremo in grado di conseguire altri diritti e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Tutti, afferma la FAO, “abbiamo un ruolo da svolgere. In qualità di consumatori, possiamo esercitare i nostri diritti e fare appello ai governi per contrastare le disuguagliane e la povertà, per favorire il consumo di prodotti che portino ad un’alimentazione corretta e favorire la disponibilità di prodotti freschi, tutelare l’ambiente e ridurre gli sprechi alimentati”. E qui si apre un nuovo capitolo, quello degli sprechi alimentari è uno degli scandali maggiori del nostro tempo, dopo una frenata in tempo della pandemia, hanno già ripreso ad aumentare, ed ora il cibo che viene buttato è superiore ad un terzo di quello prodotto, mentre nello stesso tempo aumenta il numero di coloro che sono in sovrappeso o obesi. Su questi temi ASSFRON, l’Associazione Scuola Senza Frontiere è impegnata con il mondo della scuola da oltre 15 anni con il supporto del Dipartimento Istruzione della Provincia.

(foto repertorio Ansa)













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