Agricoltura

Al via la vendemmia delle uve per la produzione di spumante

Una stagione complicata, con gelate e abbondanti piogge, non ha compromesso la maturazione dei frutti


Carlo Bridi


TRENTO. Inizia in questi giorni la vendemmia delle uve base spumante in Trentino. Nelle aziende della Cantina Ferrari, della famiglia Lunelli, la data d’inizio è proprio oggi 21 agosto; una data che non si discosta molto da quella dello scorso anno, al pari del livello di complessità dell’annata.

Pur preannunciando un buon livello qualitativo, si prevede una resa sensibilmente più bassa rispetto al 2023, afferma Marcello Lunelli, vice presidente del Gruppo. Questo, è un fenomeno generalizzato in tutto il Trentino, per arrivare ad alcune zone della Vallagarina colpite da una terribile gelata ad aprile, particolarmente nelle zone classiche di produzione del Marzemino, come i Ziresi di Volano, zone di Nomi e sotto il paese di Aldeno, dove la perdita di prodotto si aggira sul 60-70%, afferma il presidente di Vivallis, Mauro Baldessari: «A questa perdita sono interessati particolarmente i 40 ettari di Marzemino dei nostri soci, ma la percentuale è molto variabile», ci dice Enrico Tovazzi di Volano. «Nel nostro vigneto di Marzemino ai Ziresi il danno è stimato superiore al 70%».

L’andamento stagionale molto anomalo: il 2024 ha visto precipitazioni da record. Basti pensare che in Trentino le piogge dei primi 6 mesi dell’anno hanno battuto il precedente primato registrato nel lontano 1926. Le conseguenti malattie fungine hanno messo a dura prova il lavoro degli agronomi Ferrari, che hanno ancora una volta dato prova della propria professionalità nell’affrontare una delle stagioni più sfidanti degli ultimi anni.

A ciò si aggiunge il fatto che la conduzione biologica di tutti i vigneti di proprietà e di parte dei vigneti dei viticoltori che conferiscono a Ferrari le proprie uve, comporta notevoli limitazioni in termini di difesa fitosanitaria e di conseguenza ulteriori difficoltà nella gestione, sottolinea Lunelli. La riduzione delle rese particolarmente su chardonnay e Pinot Grigio, si deve anche a fenomeni di colatura, ossia la caduta del fiore dopo la sua apertura, dovuti alle abbondanti precipitazioni, oltre alle gelate di fine aprile, fortunatamente di lieve entità.

Il miglioramento delle condizioni meteorologiche nel mese dal luglio, la buona dotazione idrica dei terreni e il lavoro meticoloso di selezione fatto dai viticoltori, hanno comunque permesso un’ottima maturazione delle uve, che preannuncia un finale di stagione positivo.

Mai come quest’anno si è rivelata fondamentale la competenza dei viticoltori e del nostro team di agronomi – commentano all’unisono Pietro Patton, presidente della Cantina Lavis- Valle di Cembra, cantina di Montagna, Baldessari e Lunelli, per ottenere uve sane e con un ricco profilo aromatico.

La vendemmia inizierà come sempre dai vigneti di Chardonnay più a bassa quota per poi proseguire, in un mese circa, fino alle vigne più alte, sia di Chardonnay che di Pinot Nero. Il raccolto avverrà rigorosamente a mano, come previsto dal disciplinare Trentodoc per garantire una selezione ottimale delle uve, che il minuzioso lavoro degli enologi trasformerà poi in bollicine di grande eleganza. Ma la Vivallis ha già iniziato lunedì con la vendemmia di alcune partite di Pinot Grigio a bassa gradazione destinate ad un progetto speciale, precisa Baldessari. Ora, piano piano iniziamo con lo Chardonnay base spumante, ma senza fretta viste le giornate buone con discreta variazione termica fra il giorno e la notte.

“Certo, precisa, non sarà una vendemmia che ci farà riempire le cantine”. In compenso la qualità è buona. Per Patton, la perdita si attesterà fra il 5 e il 10% perché c’è stata solo la mancata legagione e i danni dagli attacchi di peronospora. I più impegnati allo spasimo sono stati i produttori biologici, ma hanno avuto difficoltà sui pendii scoscesi della Val di Cembra anche i produttori dal metodo integrato. Il mercato? Non si prevede una campagna di grande domanda, che anzi cala per la ridotta capacità del potere di acquisto di tante persone, salvo il Trentodoc che tiene bene.













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