Volontari minacciati e furti: due latitanti arrestati dalla polizia a Bolzano e al Brennero
Condannati uno per atti persecutori, danneggiamento e porto abusivo d’armi, l’altro per furto, ricettazione e danneggiamento
BOLZANO. La polizia ha arrestato due pericolosi latitanti, tutti pluripregiudicati, nei confronti dei quali erano pendenti provvedimenti di cattura emessi dalla autorità aiudiziaria.
Nella tarda serata di venerdì, le pattuglie della Squadra “Volanti” venivano inviate per un intervento in piazza Domenicani per una segnalazione di lite. Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti constatavano che la situazione si era tranquillizzata e procedevano all’identificazione dei presenti per chiarire il contesto in cui era maturata la segnalazione. In questo frangente gli agenti notavano che uno di questi individui, con fare circospetto, cercava di allontanarsi per evitare i controlli, provando a salire su un mezzo pubblico in transito. Subito bloccato dai poliziotti prima che l’autobus ripartisse, l’uomo si mostrava da subito insofferente al controllo e, per questo motivo – oltre alla circostanza che il documento di identità esibito era completamente lacero e pressoché illeggibile –, gli agenti decidevano di accompagnarlo in Questura dopo averlo fatto salire sull’auto di servizio. Avendo capito che oramai la sua latitanza stava per finire, lo straniero – in seguito identificato per tale A. Y., 35enne cittadino marocchino pregiudicato e regolare sul territorio nazionale – iniziava a dimenarsi in maniera violenta ed incontrollata, colpendo ripetutamente alle mani ed alle braccia i 2 poliziotti nel tentativo di darsi alla fuga, non riuscendo tuttavia nell’intento solo grazie all’estrema professionalità e determinazione degli equipaggi di polizia.
Negli Uffici della Questura, dal controllo della banca dati del Ministero dell’Interno a carico dell’uomo emergeva un ordine di carcerazione per la pena a 2 anni e 22 giorni di reclusione a seguito di una condanna per atti persecutori, danneggiamento e porto abusivo d’armi. La condanna è conseguente ad una indagine della Squadra Mobile di Bolzano dello scorso anno in merito alle continue minacce e danneggiamenti che A. Y. aveva ripetutamente perpetrato nei confronti dei dipendenti dell’Associazione bolzanina “Volontarius”, che gestisce il Centro di accoglienza “Casa Rossa”. In passato l’uomo era stato denunciato dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Merano per fatti analoghi (minacce e danneggiamento) commessi ai danni di un esercente meranese. Al termine della stesura degli atti di Polizia Giudiziaria A. Y. è stato arrestato e condotto alla casa circondariale di Bolzano; l’uomo, inoltre, è stato denunciato per violenza e resistenza a danno dei poliziotti, medicati al Pronto Soccorso con lesioni guaribili in 6 giorni. Nei confronti di A. Y. il questore ha anche disposto la revoca del permesso di soggiorno, in modo da poter procedere alla sua espulsione una volta espiata la pena detentiva.
Nella tarda serata di sabato gli agenti del Commissariato del Brennero, inoltre, hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla autorità giudiziaria di Ancona nei confronti di tale S.M.A., un cittadino tunisino di 37 anni, rimandato in Italia dalle autorità del Belgio in esecuzione di un mandato di arresto europeo e consegnato al confine alla polizia italiana. L’uomo, latitante dal 2022, deve scontare una pena di 6 anni e 3 mesi di reclusione per numerosi reati, quali furto, ricettazione e danneggiamento, commessi soprattutto nelle Marche. Dopo le procedure di identificazione l’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Bolzano. Al termine dell’espiazione della condanna, sarà espulso definitivamente dal nostro territorio nazionale, e trasferito coattivamente nel Paese di origine.
“La ricerca e l’arresto dei latitanti, da un lato, garantiscono che venga data effettiva esecuzione alle Sentenze emesse dall’Autorità Giudiziaria e, dall’altro, consentono di evitare che soggetti la cui pericolosità sociale è stata conclamata, con a proprio carico precedenti penali spesso particolarmente gravi, continuino a permanere indisturbati sul territorio a compiere reati – ha evidenziato il questore Paolo Sartori –. Per questi motivi tali attività investigative ed operative rappresentano anch’esse una delle priorità nell’azione della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine in generale.”