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Vitalizi agli ex consiglieri, ok al taglio degli aumenti

Emendamento approvato in consiglio regionale: la rivalutazione delle pensioni sarà del 3,8% invece che dell’11,8% in base all’inflazione. Contrari Verdi, Pd e Team K, astenuti i 5 Stelle



BOLZANO. Il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, riunitosi in aula a Bolzano, ha ripreso oggi (lunedì 12 dicembre) l’esame della manovra economica iniziato giovedì scorso (8 dicembre).

In discussione i disegni di legge 54, 55 e 56. La settimana scorsa, prima dell'inizio del dibattito su l'articolato del disegno di legge n. 54, è stato trattato un punto all'ordine del giorno del gruppo verde su questo disegno di legge. In esso i consiglieri Dello Sbarba, Coppola, Foppa, Staffler e Zanella (Verdi) hanno chiesto che vengano adottate tutte le misure necessarie affinché tutte le deliberazioni comunali, purché non soggette alla normativa sulla privacy, restino pubblicate digitalmente per un periodo di almeno cinque anni. Il dibattito in merito era già iniziato mercoledì scorso (con le precisazioni di Dello Sbarba e la dichiarazione dell'assessore Ossanna).

Stamattina, 12 dicembre, Riccardo Dello Sbarba ha spiegato «che l’emendamento è stato cambiato ed ora prevede una “verifica” di questa possibilità da parte della giunta regionale ed ha detto di aver intenzione di presentare un disegno di legge sul tema». Passaggio confermato anche dall’assessore regionale Lorenzo Ossanna e con questo accordo l’odg è stato approvato con voto unanime.

A quel punto è intervenuto Mirko Bisesti (Lega) che ha chiesto una riunione dei capogruppo, richiesta accolta dal presidente dell’aula Josef Noggler, ma prima si è votato il passaggio alla discussione articolata: passaggio accolto. L’aula ha dunque affrontato il nodo dell’emendamento numero 1 bis all’articolo 1, ovvero il tema dell’adeguamento all’inflazione per quanto riguarda le pensioni degli ex consiglieri.

La capogruppo della Svp Magdalena Amhof, con le firme dei colleghi capigruppo della maggioranza, ha presentato un testo che fissa al 3,8% la rivalutazione, non già al tasso reale dell’11,8% dell’inflazione. Il tutto per un periodo di tre anni, ovvero 2022, 2023 e 2024.

Le minoranze, per bocca di Ugo Rossi (Upt), hanno chiesto un immediato ulteriore affinamento del testo, con la giunta regionale disposta però a ragionare in un prossimo futuro in commissione su quello che dovrebbe accadere dal 2025 in avanti sul tema della rivalutazione delle pensioni degli ex consiglieri. L’articolo 1 è stato approvato con 25 voti favorevoli, per poi passare alla spiegazione dell'emendamento 1bis, spiegato dalla capogruppo Amhof: «Il tasso del 11,8% sarebbe stato troppo elevato e la gente non l’avrebbe compreso. Per tre anni noi manteniamo ora questo regime e affidiamo ad una futura commissione consiliare il compito di affrontare il tema dal 2025. Noi ci auguriamo che questo passaggio venga colto anche dalle minoranze».

Dello Sbarba ha commentato: «il testo dell’emendamento è cambiato rispetto alla prima stesura e tiene conto di una valutazione più bassa delle pensioni. Viene fissato da una legge nazionale e per noi questo paletto dovrebbe rimanere stabile anche per il futuro. Nell’emendamento si legge invece che dal 2025 si torna al recupero del 100 per cento dell’inflazione: noi vogliamo che non ci sia già una soluzione scritta ma che in commissione si affronti il tema come se fosse una tabula rasa. Qui torna anche il tema dei famosi 8 anni, con il ricalcolo della riduzione dei vitalizi previsto dalla norma: chiediamo dunque sui temi che non ci vedono favorevoli una votazione separata dei vari commi».

Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha aggiunto: «Noi siamo sempre stati contrari agli adeguamenti automatici di indennità e di vitalizi, dobbiamo procedere con quello che avviene per tutti i cittadini. I politici non possono darsi aumenti superiori a quelli della gente comune. La regola del 2025 ci vede contrari, serve una posizione chiara. Bene che si voti questo emendamento per parti separate».

Mirko Bisesti (Lega) ha osservato: «si è lavorato per una proposta il più possibile condivisa. Noi introduciamo un aumento del 3,8% inferiore a quello che avviene per i dipendenti delle altre regioni italiane dove è previsto un 4,8 per cento di aumento. Siamo gli unici a farlo ed ecco perché si è stabilito di mantenere questa decisione per tre anni. Ci pare un segnale di equità che ora ci porta ad un risparmio dei ⅔ rispetto ad un aumento potenziale».

Alex Marini (Cinquestelle) ha sottolineato quanto segue: «Credo che anche la Toscana stia lavorando su analoga scelta. Nel 2019 noi avevamo presentato in aula 23 emendamenti sul tema, ne fu approvato solo una e riguardava la trasparenza dei dati. Ad oggi ogni anno si erogano oltre 6 milioni in vitalizi, noi già allora proponemmo di sganciare la rivalutazione automatica ma le nostre proposte furono tutte rigettate. Ora si fa un intervento tardivo e ad alto tasso di impugnazione. Bene che ora ci sia resi conto che la norma del 2019 non era esaustiva. Ora si lavori in sede di Conferenza Stato-Regione sul tema, trovando un nuovo meccanismo».

Paolo Zanella (Verdi) ha detto: «ora si lavora in corsa su un tema che andava trattato con calma e che doveva introdurre dei meccanismi chiari. Ora non vorrei che la maggioranza facesse propaganda su questo tema, visto che non ci saremmo comunque riferiti ad un indice dell’11, 8 per cento ma dell’8 reale. Il limite è quello di un correttivo che si attua solo per 3 anni e non in modo definitivo».

A quel punto la votazione dell'emendamento 1 bis per parti separate ha previsto ben cinque chiamate diverse, per marcare le differenze sottolineate dalle opposizioni: tutte hanno comunque ottenuto esito favorevole dall’aula e l’articolo 1 bis è stato accolto.

L’articolo 2 della legge 54 è stato approvato senza interventi, così come l’articolo 3. Sull’articolo 4 è intervenuto Marini che ha ricordato la sua contrarietà ad non recepire in toto la legge Madia per quanto riguarda le società pubbliche.

In sede di dichiarazioni finali di voto Dello Sbarba ha annunciato voto negativo alla legge per il tema dei vitalizi, mentre Marini ha annunciato il voto di astensione del gruppo Cinquestelle. Luca Zeni (Pd) ha annunciato voto negativo per il comma sui vitalizi che «avrebbe avuto bisogno di un intervento organico». Rieder (Team K) ha detto di «aver valutato l’astensione del gruppo ma di aver scelto alla fine di votare negativo per un modo di lavorare che avrebbe meritato un atteggiamento diverso».

Via libero finale alla legge con 29 sì, 12 contrari e 9 astenuti. La seduta si è conclusa con l’approvazione del documento e con il rinvio dei lavori al pomeriggio di oggi, 12 dicembre.













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