cultura

Vent’anni di Ecomusei in Trentino: territorio e sostenibilità

Nove realtà dal Lagorai al Tesino, dalle Giudicarie all’Argentario. Gorfer: “Rappresentano la cultura viva delle persone”. Bando da 150 mila euro per il 2021



TRENTO. I nove Ecomusei del Trentino hanno festeggiato ieri (16 ottobre) il loro ventesimo compleanno, con un convegno ospitato nella suggestiva cornice di Maso al Pont di Stenico. Sono l’Ecomuseo Argentario, della Judicaria - Dalle Dolomiti al Garda, del Lagorai, della Val Di Peio “Piccolo Mondo Alpino”, del Vanoi, Ecomuseo Tesino - Terra di Viaggiatori, Ecomuseo Valsugana - Dalle Sorgenti di Rava al Brenta, della Valle dei Laghi, Ecomuseo Val Meledrio - La Via degli imperatori.

“Un traguardo importante che guarda al passato e, soprattutto, guarda al futuro – dice Giuseppe Gorfer, presidente della Rete degli Ecomusei del Trentino - L’Ecomuseo rappresenta ciò che un territorio è, e ciò che sono i suoi abitanti. Rappresenta la cultura viva delle persone, il loro ambiente, ciò che hanno ereditato dal passato, ciò che amano e desiderano. Mi piace la definizione che ne ha dato Hugues de Varine, ancora nel lontano 1970: l’Ecomuseo è ‘Il futuro del passato’”.

Importante il riconoscimento istituzionale dato agli Ecomusei. In questi vent’anni è stato un susseguirsi di tante iniziative, eventi, manifestazioni che non avrebbero avuto luogo se non ci fossero state questa realtà con una qualità che cresce sempre di più.

“Gli Ecomusei fanno parte a pieno titolo dell’offerta culturale trentina e su questo lavoreremo ancora di più - ha detto l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti – il sistema di valorizzazione che offrono ci dà un importante ritorno anche di immagine e di attrattiva turistica. Tutto va valorizzato ed è necessario far conoscere gli Ecomusei non solo fuori dai nostri confini, ma anche agli stessi trentini. Le iniziative sono tante. Stiamo cercando, anche con i poli museali, di delocalizzare gli eventi. Vedo quindi una sinergia tra la Rete dei musei del Castello del Buonconsiglio, il Mart e il Muse e la Rete degli Ecomusei. Siamo un’unica terra ricca di valore culturale”.

Per  il vicepresidente della Provincia Mario Tonina “gli Ecomusei sono presidio territoriale che opera con logiche di sviluppo sostenibile. L’Agenda 2030 ci ha dato precise indicazioni e ora serve l’impegno di tutti. Il Trentino non parte dall’anno zero grazie a politiche attente di sviluppo sostenibile che vanno in questa direzione. Gli atti politici messi in campo vanno proprio in questa direzione, l’ambiente è importante e strategico per il futuro”.

Anche per Franco Marzatico, Capo della Soprintendenza dei Beni Culturali della Provincia, gli Ecomusei sono motori di attrattività e vivibilità del territorio e “la conservazione della memoria è il fondamento su cui si crea la coesione sociale e la comprensione tra generazioni”.

La Provincia ha approvato quest'anno un protocollo d'intesa con gli Ecomusei per regolare i rapporti che riguardano la programmazione e il sostegno finanziario delle attività ed un bando pubblico, per il 2021, che prevede risorse per 150 mila euro

Per il futuro gli obiettivi della Rete sono di sviluppare il senso di appartenenza al territorio partendo dalla comunità, incrementare lo spirito di “cittadinanza attiva”, implementare un sistema per il coordinamento delle risorse perché il compito della Rete degli Ecomusei del Trentino oggi è quello di elaborare e realizzare pratiche innovative di partecipazione delle comunità locali per accrescere la qualità di vita dei residenti e quindi diffondere il senso di appartenenza e riscoperta di valori comuni. “L’Ecomuseo tecnicamente non è un museo – specifica Gorfer - l’Ecomuseo è territorio e comunità. Nasce da un processo collettivo che si autoalimenta continuamente”.













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