Tesino, il “Fagiolo dei frati” è al sicuro 

Il Comune con gli agricoltori locali ne ha salvato i semi. Incontro sulla biodiversità a Palazzo Gallo


di Fabio Franceschini


CASTELLO TESINO. “Salviamo i semi del Tesino, preserviamo la biodiversità” è il titolo dell’iniziativa organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Castello, in collaborazione con il Sistema bibliotecario Lagorai, che nella serata di giovedì ha visto paesani, e non solo, radunarsi all’auditorium di Palazzo Gallo per uno scambio di antiche sementi. Ospiti d’eccezione gli esperti produttori agricoli del gruppo “Coltivare condividendo” di Seren del Grappa (Belluno), molto noti nell’ambiente per aver partecipato alle trasmissioni Rai Geo&Geo e Report.

«I semi sono l’essenza stessa dell’agricoltura, – spiega Tiziano Fantinel di Coltivare condividendo – ognuno di essi ha una sua storia, una sua tradizione e un suo modo di essere coltivato. Oggi, purtroppo, le coltivazioni finalizzate all’autoproduzione del seme sono quasi scomparse e con esse abbiamo perso almeno l’85% della biodiversità presente un tempo. L’auspicio del nostro gruppo è di riuscire, in un prossimo futuro, ad invertire questa tendenza». «Tutelare la biodiversità – prosegue Fantinel – significa, inoltre, dare la possibilità agli agricoltori di essere indipendenti rispetto a quelle che sono le volontà delle aziende sementiere, le quali impongono agli acquirenti, anno dopo anno, davvero poche varietà di frutta, verdura o legumi. Essere liberi di coltivare i propri semi non solo ci consente di mangiare qualcosa che sia realmente sano e nutritivo, ma ci permette anche di cogliere il vero sapore della nostra terra».

«Confrontarci con i tesini, condividere le nostre esperienze personali e scambiarci anche qualche semente – auspica Tiziano Fantinel – è sicuramente il modo migliore per imparare gli uni dagli altri, condividendo ognuno la propria esperienza. È già da qualche anno, infatti, che con il nostro gruppo stiamo cercando di capire, dialogando con le persone, quali siano le tecniche di coltivazione più adatte per le diverse varietà di semi e come sia possibile migliorarli dal punto di vista genetico».

Un confronto, quello con gli esperti di “Coltivare Condividendo”, che ha permesso agli agricoltori locali, e non solo, di apprezzare chi, con il proprio impegno, sta cercando non solo di preservare le antiche sementi, ma anche i sapori del proprio territorio. «Proprio qui in Tesino – conclude l’assessore alla cultura di Castello Nicola Sordo – stiamo salvando dei semi, uno in particolare è il “Fagiolo dei frati” che siamo riusciti a reimmettere nell’economia locale grazie al lavoro svolto dagli agricoltori del “Gruppo fuminanti” e dall’azienda agricola locale Aleden».













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