Roncegno: ecco Nemo, nido ecomotorio 

Taglio del nastro per l’innovativa struttura realizzata con un progetto di finanza pubblico-privato. Aprirà il 1° settembre


di Marika Caumo


RONCEGNO. Aprirà ufficialmente le porte il prossimo 1° settembre il servizio all'infanzia Nemo in via Ferme, sopra il magazzino comunale. La struttura è pronta ed è stata inaugurata ieri. Ma già dallo scorso settembre i bambini dai 0 ai 3 anni sono accolti temporaneamente nell'edificio accanto, sopra la nuova caserma dei vigili del fuoco. Sono 13 ad oggi i piccoli utenti, con l'obiettivo di arrivare a 20 in poco tempo. Il nido può accogliere fino a 30 bimbi.

Un servizio conciliativo innovativo, sia per quanto riguarda l'ambiente interno sia per il percorso che ne ha portato alla realizzazione. «Tutto è nato grazie ad un progetto di finanza, una sfida partita sull'esempio di San Michele all'Adige», ha spiegato ieri il sindaco Mirko Montibeller. L'edificio infatti è stato realizzato dalla collaborazione tra pubblico e privato: vi hanno investito infatti il Comune e il Consorzio Cooperativo il FuSo (Futuro Sostenibile) costituito da tre Cooperative, ieri rappresentate dai rispettivi presidenti: la Lagorai di Borgo di Silvano Paoli che si è occupata della costruzione, la Occupazione & Lavoro di Mezzocorona del presidente Germano Preghenella e la Cooperativa Amica di Pergine del presidente Mario Fiori, nominato anche alla guida del consorzio. La gestione è affidata per 20 anni al Consorzio, al termine la struttura rimarrà di proprietà del Comune.

«E' la concretizzazione reale dell'intercooperazione, la cooperazione tra cooperative», ha spiegato Fiori, ricordando come il nome FuSo significhi futuro sostenibile: «Investire nell'infanzia è investire nel futuro; sostenibile in quanto si tratta di una struttura performante dal punto di vista energetico e costruita secondo il protocollo Arca».

«Un percorso iniziato da uno studio del 2014 della Comunità di valle sui servizi per la fascia 0-3 anni», ha spiegato l'assessore Giuliana Gilli. Dallo stesso emerse una insufficienza di posti sul territorio e la necessità di differenziare i servizi: nidi comunali, privati e servizi di conciliazione, come quello di Roncegno, che ha orari flessibili e funziona tramite i buoni di servizio.

La struttura si caratterizza per le attività ecomotorie: il nome Nemo significa appunto “nido ecomotorio”. Si vuole mettere in primo piano il corpo ed il movimento, con una grande sala motoria al centro. «Il progetto pedagogico del nido è approfondito attraverso al ricerca dell'Università di Verona, presentato in un convegno in mattinata», ha proseguito la Gilli, ricordando la presenza ieri a Roncegno della cooperativa scolastica Idea dell'Istituto d'istruzione Marie Curie di Pergine, impegnata nella raccolta fondi "La ricerca di Nemo". «L'agenzia per la famiglia della Provincia ha sostenuto la nascita di questo servizio di conciliazione», ha precisato la funzionaria dell'Agenzia, Patrizia Pace. Presenti anche il direttore della Federazione trentina delle Cooperative Alessandro Ceschi, il presidente della Cassa Rurale Valsugana e Tesino Arnaldo Dandrea, il consigliere provinciale Gianpiero Passamani e il presidente della Comunità Attilio Pedenzini. Prima del taglio del nastro e della benedizione della struttura da parte di don Paolo Ferrari, il presidente della Provincia Ugo Rossi ha ricordato come si tratti di «una strada innovativa, un investimento in termini di qualità e innovazione. Investire sulla fascia 0-3 anni è investire per il domani». Rossi ha ricordato che in provincia i tassi di natalità sono ancora buoni ma si guarda con preoccupazione al bilancio demografico, con la popolazione che invecchia sempre di più. «C'è una ripresa dell'occupazione femminile che tra il 2010 e il 2017 è del +16%, tra cui donne che hanno figli in età scolare e prescolare. Dobbiamo però - e non basta la ripresa economica- essere in grado di trasmettere fiducia per il futuro, per quei figli che ancora non sono nati». L'inaugurazione è stata allietata dal coro dei bambini "Voci dell'amicizia" di Roncegno, diretto da Roberta Cuzzolin.















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