Alla Mostra Mercato una val di Gresta assetata 

Produzione scarsa in quantità per la carenza di acqua. Tutta l’alta valle non dispone di sistemi di irrigazione. E così quest’anno le patate hanno dato una resa molto limitata


CARLO BRIDI


Val di gresta. Si apre il 22 settembre alle 11, al parco urbano di Ronzo Chienis, per chiudere i battenti il 13 ottobre, la Mostra Mercato della Valle di Gresta. Un evento antesignano nel rapporto diretto produttore consumatore, un evento che si accinge –il prossimo anno- a tagliare il nastro delle 50 edizioni. Ma a distanza di 50 anni tutte le motivazioni che l’hanno fatta nascere sono ancora valide.

Dal campo alla dispensa

Lo slogan “dal campo alla dispensa”, che l’ha accompagnata nei primi anni, è ancora di grande attualità con il nuovo motto del km zero. Ma anche i problemi che in questi decenni sono stati evidenziati sono ancora in larga parte irrisolti. Se c’è un settore che ha fatto dei notevoli progressi grazie al forte impegno del tecnico dell’ESAT prima e della FEM poi Gabriele Chistè, è quello della trasformazione della maggior parte della produzione da coltivata con il metodo della produzione integrata a quello del biologico. Da diversi anni è ormai stabile la produzione di ben l’80% dei prodotti con il metodo dell’agricoltura biologica. Ma per il resto i problemi sono rimasti ancora in larga parte irrisolti: circa il 40% della produzione non aderisce al Consorzio Ortofrutticolo della Valle di Gresta nonostante il forte impegno della presidente Vanda Rosà, mentre larga parte della valle tutta la parte alta è ancora priva dell’irrigazione.

La alta valle senza acqua

Ebbene è stata proprio la mancanza d’acqua che si è protratta fino a venerdì scorso, che ha condizionato la produzione, almeno quella classica delle patate, dice Rosà. Molto meglio sono andate le carote la cui produzione secondo i primi raccolti è molto buona.

In questo clima si apre un’edizione della mostra con una forte carenza di prodotto, afferma Rosà, e questo mentre la domanda di ortaggi biologici è molto forte ed in aumento. Certo è indispensabile che si arrivi ad una maggiore solidarietà inter-cooperativa oltre che di tutta la nostra comunità ha auspicato Michele Odorizzi, valorizzando l’intera valle.

Buoni prezzi, ma poca merce

I prezzi sono molto interessanti secondo la presidente Rosà , ma il problema è quello che manca il prodotto. Quest’anno il centinaio di soci conferitori non riusciranno a conferire al consorzio i 20 mila quintali di prodotti - quantità necessaria per garantire una gestione economica del Consorzio - anche perché 10-15 mila quintali di produzione vengono venduti direttamente dai produttori che sono usciti o che non sono mai entrati nel consorzio.

Nel frattempo si pensa anche alla valorizzazione dei prodotti di scarto come l’acqua dei crauti che sembra avere delle proprietà salutistiche molto importanti: se ne sta occupando una equipe di medici in collaborazione con il consorzio e Chistè del servizio di Consulenza tecnica di San Michele.

Il programma della mostra

Ma torniamo alla mostra i primi due fine settimana saranno gestiti dal comitato mostra presieduto da Loris Bertolini e gli altri due direttamente dal Consorzio ortofrutticolo. Il programma è ricco e pensato per un pubblico di tutte le età con un calendario di appuntamenti indirizzato sia ai giovani che ai meno giovani. Il tutto ha affermato Bertolini, nel segno della tradizione consolidata, con eventi organizzati anche per i bambini con una loro festa, saranno le famiglie ad aprire i loro avvolti, con mostra degli antichi mestieri, e l’attività agricola con gli attrezzi di una volta. Non mancheranno la mostra fotografica e le degustazioni dei prodotti tipici compresa la famosa “torta de carote” oltre alla vendita diretta dei prodotti autunnali da parte del consorzio per tutti i 4 Week End.













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